Estate...tempo di transumanze. - Up-Climbing

Estate…tempo di transumanze.

Un suggerimento di aree note o meno note per tirare come bestie ma riscoprire anche la bellezza e la tranquillità della natura

Estate. Arriva il caldo, le vacanze si avvicinano e i climber come al solito pianificano le loro migrazioni alla ricerca di roccia in condizione.
Ora come ora, dove tutto è social, basta accedere a Facebook o ad Instagram per farsi un’idea di quali sono le mode, e se un tempo si faceva a gara a chi per primo scopriva qualche nuova perla, ora la gara è al primo che arriva alla “terra promessa” verso cui in migliaia e migliaia si dirigeranno di lì a poco.

Anno dopo anno la roccia si consuma, le ripetizioni dei blocchi si accumulano per non parlare dei video, eppure i climber visitano le Rimini del boulder senza stancarsi e senza farsi troppe domande su quanto grande sia il mondo. In una società dove tutto è a portata di click e dove in fretta si possono raccogliere informazioni per nuove eplorazioni, l’attenzione delle genti è focalizzata solo sul numero dei “Mi piace” che si riescono ad ottenere, in un meccanismo che amplifica sempre di più le preferenza delle masse e accantona l’originalità dei creativi e dei curiosi.

Sui social, escludendo il tormentone estivo Rocklands e rimanendo in Europa, il non più tanto magico Magic Wood è l’evergreen che perdura al vertice da anni. Tra alti e bassi resistono le varie Zillertal, Silvretta, Sustenpass, Gottardo, Val Daone… Il resto praticamente non esiste.

Tutte queste location sono senza dubbio posti meravigliosi, con linee bellissime e in cui ci si può confrontare con passaggi storici. Intendiamoci, questa non vuole essere una critica a chi vi si reca, ma una constatazione di come negli anni, con il continuo crescere del numero di praticanti, siano paradossalmente ma inevitabilmente diventati di norma solo quegli aspetti che più fanno “tendenza” e “moda”. Peccato, perchè quella dell’arrampicata è sempre stata una comunità marcatamente esploratrice, bisognosa di alternare al noto e al famoso anche la ricerca di qualcosa di nuovo e poco conosciuto.

Alla luce di tutto questo, anche per fornire qualche informazione in più ai molti ragazzi che ora come ora conoscono solo i social e trovano lì le loro fonti, riportiamo di seguito giusto qualche proposta di alternative valide ma ormai cadute nel dimenticatoio.
Non si tratta di aree in cui partire in spedizione, bensì di location facilmente raggiungibili e in cui coniugare la bellezza dei passaggi con il fascino di un ambiente naturale ancora poco contaminato e in cui cercare una dimensione personale dell’arrampicata. Queste proposte non hanna la pretesa di competere con le ben più celebri aree sopra menzionate, ma vogliono solo essere un suggerimento per ricordare che la magia può essere trovata anche altrove.

Ne ho selezionata giusto qualcuna, limitandomi ad aree in passato già valorizzate e frequentate.

Partiamo innanzitutto dall’Italia, da qualche area raggiungibile per molti anche solo in un fine settimana.
In Piemonte sono principalmente due le aree che hanno attratto diversi visitatori una decina di anni fa, con la loro freschezza e ambiente alpino. Da un lato il Rifugio Barbara (https://www.rifugiobarbara.it/boulder), dove un certo Christian Core ha aperto blocchi fino all’8C (si veda sopra il video di Kimera). Dall’altro, il rifugio Levi Molinari (http://www.rifugiolevimolinari.it/attivita/arrampicata/blocchi), bellissima area a 1800 m valorizzata da Maurizio Puato, Marzio Nardi e i ragazzi del BSide.
Dall’altra parte delle Alpi, tra la meraviglia delle Dolomiti ci si possono sempre godere i massi della Città dei Sassi al Sella (https://27crags.com/crags/citta-dei-sassi) oppure del Passo Falzarego-Val Parola (http://alpboulder.com/index.php/alpen-en-bloc/alpen-en-bloc-band-2/falzarego). Magari roccia un po’ meno entusiasmante per il bouldering, ma il contesto…
Restando sul calcare, per chi venisse da Sud c’è sempre l’Abruzzo e l’ambiente incontaminato del Gran Sasso (https://www.versantesud.it/shop/magia-di-calcare/ e http://www.magiadicalcare.it/) con le diverse aree che i fratelli Parisse hanno aperto lì intorno e di cui abbiamo già parlato in passato.

Viaggiando in Francia, solo poco kilometri dopo il Monginevro trovate la storica e dimenticata Ailefroide (https://27crags.com/crags/ailefroide) con il suo Surprise du Chef, celebre linea di Patrick Edlinger. Non troppo distante l’altra area hot di qualche anno fa, Tralenta a Bonneval Sur Arc (https://climbingaway.fr/en/climbing-areas/tralenta).

Infine, come ultima fresca proposta, se volete viaggiare un po’ di più e conoscere un ambiente dove l’oceano con il ritmo delle sue maree, la natura e la storia si congiungono al boulder, allora non vi resta che visitare la Bretagna, dove vi aspetta la caratteristica Kerlouan (https://krimpadenn.fr/component/jdownloads/finish/9-kerlouan/65-les-blocs-de-kerlouan?Itemid=0).

Solo una manciata di proposte in pillole, poche comunque rispetto a quelle che si potrebbero riportare per un’estate boulderistica in Italia o all’estero, e ancora di meno rispetto alle possibilità di nuove aree alpine che ancora attendono di essere visitate e valorizzate…ma che almeno ricordano che il mondo è grande, bello e soprattutto vario!

Buona arrampicata

Albertaccia

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