
08 Apr Jon Glassberg realizza il suo sogno…
Un’altra storia di dedizione e perseveranza…e forse un pochino di ossessione!
In questi ultimi giorni, tra una bomba e l’altra, abbiamo assistito anche a salite caratterizzate da un processo davvero intenso e prolungato, conclusosi nel successo grazie alla determinazione e alla forza di volontà dei climber implicati.
Ne è l’esempio più plateale Daniel Woods, con i mesi dedicati alla first ascent of Return of the Sleepwalker; così come Alex Jonhson, che a dieci anni dai primi assalti ha infine chiuso The Swarm a Buttermilks.
A loro si va ad affiancare anche Jon Glassberg, climber che i primi passi verticali li ha mossi nel 1994 e che, a 27 anni dagli inizi, ha ancora voglia di mettersi in gioco, dopo una vita dedicata all’arrampicata di alto livello e a diventare un affermato filmmaker (Jon è il creatore della nota casa di produzione Louder than 11).
Jon infatti coltivava un grande sogno, quello di chiudere un 8C boulder, una difficoltà che quando ha iniziato ad arrampicare ancora non sarebbe esistita per qualche anno. Come ci racconta lui stesso sul suo profilo Instagram, il primo obiettivo fu The Big Island a Bleau, che tuttavia non solo non riuscì a ripetere ma gli ha causato anche seri problemi alla schiena. Nonostante questo, Glassberg ha perseverato e ha trovato la linea adatta a Red Rocks, con il celebre The Nest, 8C simbolo di quest’area nel Nevada prima dell’avvento di Sleepwalker.
Inutile dire che se siamo qui a parlarne è perché alla fine anche questa storia di grande perseveranza si è conclusa con un successo. Lasciamo che siano le parole stesse di Jon a descriverci al meglio questo lungo viaggio anche un po’ ossessivo, che l’ha portato a realizzare il suo sogno di una vita.
“Ho pensato di pubblicare “The Nest (V15)” con una didascalia “sogno realizzato” con alcune emoji, o anche più cazzuta – semplicemente ritirandomi dal gioco, ma niente di tutto ciò mi sembrava giusto e onestamente non so nemmeno come parlare di questa salita e di quanto malamente volevo spuntare l’8C (V15) in primo luogo.
Arrampico da 27 anni e quando ho iniziato nel 1994, il grado non era ancora stato proposto. Nel 2000 Fred Nicole ha fatto Dreamtime valutandolo 8C e The Story of Two Worlds nel 2005 di Dave Graham è diventato il primo 8C confermato. Immaginavo che quel grado fosse riservato ai migliori tra i migliori che potevano dedicare il 100% del loro tempo e dei loro sforzi per raggiungere l’obiettivo, sicuramente mai realizzabile per me.
Nel 2017 ho deciso di dare un colpo all’8C e allenarmi, mettermi a dieta e prepararmi al meglio per l’8C che avrebbe potuto essere proprio il “mio stile” e a me abbastante congeniale per andare. Ho pensato che fosse “The Big Island” a Fontainebleau e ho iniziato ad assediarla nel corso di 4 viaggi che hanno provocato un paio di ernie del disco nella parte bassa della schiena e un recupero di 2 anni che è ancora in corso. Ho rinunciato per un po’, pensando che il mio telaio da 190 libbre non fosse costruito per l’8C.
Dopo un viaggio di ricerca a Red Rock lo scorso dicembre, ho lavorato rapidamente a The Nest Stand, un 8b (V13) a sé stante e ho pensato che aggiungere un 8a (V11) allo stand sembrava qualcosa per cui potessi allenarmi e un giorno forse fare davvero. Ho investito 3 mesi di allenamento sulla resistenza alla forza e sono andato a Red Rock per iniziare il processo, indipendentemente da quanto tempo ci volesse. Dopo 9 sessioni di progresso incrementale era FATTO e io ero in cima, scioccato. Sono venuto preparato e l’ho fatto senza epopee e l’ho sentito bene.
Devo ringraziare molte persone per avermi sostenuto nel corso degli anni, ma principalmente @jess_talley per aver tollerato il mio sogno egoistico e i miei amici che mi hanno detto che potevo farlo nonostante fossi un ragazzotto. Grazie team, sapete tutti chi siete, ringrazierò ognuno di voi di persona.”
Ben fatto Jon e goditi il tuo sogno ormai divenuto realtà!
Albertaccia
Fonte: Instagram