Locals Only: Alla scoperta della Valmalenco - Up-Climbing

Locals Only: Alla scoperta della Valmalenco

Un’altra splendida valle valtellinese dai mille tesori arrampicatori!

 

Eravamo rimasti a dicembre sui massi della Valchiavenna e ora ci spostiamo solo di poche decine di kilometri per arrivare a Sondrio e da qui proseguire verso nord in Valmalenco!

Un’altra valle in cui si respira la storia dell’arrampicata e dell’alpinismo e che, oltre alla Valmasino, ha visto attivi i primi Sassisti sondriesi che qui hanno lasciato altre pietre miliari del boulder tra il sasso d’Arquino e quello del Milite.

Dal fondovalle a oltre 2000 metri, dal serpentino a variegato gneiss, sono davvero molte le aree boulder della Valmalenco e i tesori che offre li trovate recensiti nell’ultima guida di Versante Sud: “VALTELLINA bloc – Bouldering in Valchiavenna, Val Malenco, Bassa e Alta Valle”

 

Come sempre in questa nostra rubrica, ad accompagnarci nel viaggio, è un local illustre della Valmalenco, Luca Maspes, che ci presenta dieci tra le sue linee preferite sui massi di questa valle.

Classe 1972, Luca, in arte Rampikino, è uno dei personaggi fondamentali dell’arrampicata e dell’alpinismo valtellinese. Appassionato sin da bambino all’esplorazione delle montagne sia di casa che in giro per il mondo, con tante spedizioni tra Karakorum e Patagonia, ha salito decine di vie nuove su tutti i terreni: roccia, ghiaccio e misto. Questa sua grande passione si è ulteriormente concretizzata con il conseguimento del titolo di Guida Alpina. Esploratore e sviluppatore anche nel boulder, si devono a lui moltissime scoperte tra la Val Masino e la Valmalenco, dove ha avuto un ruolo chiave nel diffondere il verbo del Sassismo e nel promuoverne la diffusione.

Presentiamo quindi con piacere la sua top ten dei migliori blocchi della Valmalenco, incluso qualche suggerimento per l’esplorazione di nuove possibilità…uno degli aspetti che costituiscono il cuore stesso del boulder!

 

Eccovi quindi la lista del Rampik.

 

1. LA BANANA – 7B – Arquino: Intenso e da scalare, un ex top rope che cambiò veste dopo la nascita dei crash pad. Lo schiaffo al rotondone è puro bouldering.

2. LINEA C – 6C – Arquino: Nella guida senza nome ma per i local sondriesi è sempre stato “IL FESSURONE”, un gioco di bloccaggi, piedi da arpionare ed un perfetto incastro di dito medio per arrivare alla facile parte alta.

3. BASCI E ABBRASSCI – 6C+ – Basci: Roccia splendida e ripulita. Muro a buchi con partenza di dita e uscita che richiede un po’ di decisione. Blocco 2 linea B sulla guida.

4. LOSKOT – 7B+ – Spriana: Per me il più bello di Spriana: un po’ fisico all’inizio, da stare incollati dopo ed emozionante in uscita.

5. VOLO ETERNO – 6A/B – Campo Moro, Spiagge: Non difficile ma fiero di averlo aperto al primo colpo e senza ricognizione. Highball di 7/8 metri su lame e appigli generosi, chiede un po’ di sangue freddo all’uscita da dove è possibile comunque tornare indietro.

6. PIASTRELLA ROSSA – 5C – Campo Moro, Spiagge: Muro inclinato di serpentino puro di roccia perfetta, perfetto invito all’arrampicata di piedi, facile da individuare e da non perdere.

7. BLOCCO 13 – NL – Campo Moro, settore Barbecue: Lo guardo da 30 anni ma non ci ho mai messo su le mani, linea splendida e alta di serpentino colorato e ruvido che merita un primo ardito salitore.

8. SPIGOLO VIGNE – 7B+ – Sasso del Milite: Compressioni, pinze e dinamici, un prototipo di spigolo strapiombante da non mancare.

9. INCASTRO VAGINALE – 6B – Sasso del Milite: Il nome spiega già il crux. Un passaggio storico e particolare, non facile per chi non sa incastrare; pulire bene le fessurine d’uscita prima di metterci le mani. Si cade in strada.

10. MASSO DI AIRALE: Solo toccato e visionato, su ogni lato diverse linee lunghe e di classe. Un invito all’esplorazione salendo dal fondovalle verso gli ambienti più alpini. Si trova in Val Torreggio, nell’area del Rifugio Bosio-Alpe Airale, già molto ricca di estetici sassi da scalare.

 

Grazie Rampik per le proposte!

Albertaccia

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