NUOVI DIVIETI: FINALE SEMPRE PIU’ NEL BARATRO - Up-Climbing

NUOVI DIVIETI: FINALE SEMPRE PIU’ NEL BARATRO

Il territorio finalese è sempre più allo sbando: un paradiso naturale dagli equilibri delicatissimi in mano alla passione e al buon senso di pochi cittadini e di alcune realtà commerciali, ma dove la presenza dell’amministrazione pubblica si percepisce solo dalle multe, dai divieti e dalle assenze sulle grandi questioni.
L’ultima sorpresa è il divieti di accesso alla valle di Monte Sordo, quella tra Perti Nord e la Rocca Carpanea, il tratto che da accesso ai parcheggi per un concentrato di falesie tra le più gettonate e conosciute d’Italia, ne cito alcune giusto per capirci: parliamo delle Tecchie, dell’Alveare, dello Specchio, la Grotta dell’Edera e sull’altro versante il Grotto di Perti.

Non sarebbe un problema se l’area fosse di facile accesso con parcheggi alternativi, ma così non è: l’unico modo adesso di raggiungere quelle falesie è parcheggiare a Final Borgo (mediamente a pagamento) e farsi circa un’ora e mezzo di avvicinamento. Nel 2019 ci fu una mitragliata di multe senza senso (anche a chi aveva parcheggiato fuori carreggiata), a seguito della segnalazione di qualche abitante esasperato da una situazione già al limite, e da diversi anni in alcuni parcheggi vengono tagliate le gomme delle auto.
La situazione è esplosiva come già scrivemmo due Anni fa a commento del folle proclama del CAI contro le nuove falesie, ma lo è per incuria dell’amministrazione pubblica. Chi frequenta Finale anche solo da un decennio lo sa: nulla è stato fatto. Il Sindaco Ugo Frescarelli che oggi pubblica l’ordinanza, è lo stesso che due anni fa, alla fine del primo mandato e all’inizio di questo suo secondo, si mostrava consapevole di tutti i problemi dello sport Outdoor nella sua città, e desideroso di metterci almeno una pezza. Ecco la pezza: un’ordinanza di chiusura. Cosa si poteva fare? Lo si dice da anni, bisogna comprare dei terreni e fare dei parcheggi, i terreni in vendita ci sono e i soldi bisogna spenderli, perché l’arrampicata i soldi, al territorio li porta. Se i parcheggi non si vogliono fare, prima di chiudere la strada bisogna pensare a soluzioni alternative all’auto per i frequentatori della valle, come un servizio navetta o un noleggio bici elettriche a minuto, come hanno tante altre città. Il problema dei parcheggi non è un fulmine a ciel sereno, ma una tempesta che monta almeno da un decennio, e l’amministrazione comunale aveva e ha il dovere di risolvere il problema in modo strutturale, non con pezze improvvisate come pare sia questa ordinanza. Una tempesta che rischia di diventare un tifone, se si continua a pensare che i problemi si risolvano con multe e divieti.
Infine: se gli arrampicatori per questa Amministrazione sono un fastidio, non lo sono certamente per le molte realtà commerciali che da trent’anni credono a questo fenomeno turistico e ci hanno investito. Un fenomeno turistico del tutto ecosostenibile, che solo l’incuria e la malagestione può trasformarlo in un problema per il territorio.

Qui sotto quanto scrissi nel 2018:
4- Infine il problema di sostenibilità ambientale a Finale esiste e come!
Ma non trova origine nel numero di Falesie o di linee di discesa in mountainbike, ma nella cronica insufficienza di infrastrutture per il flusso sportivo che queste pareti e questi sentieri sono in grado di generare.
Una vera Capitale Europea dello Sport Outdoor farebbe dei parcheggi seri (all’alpe Devero, in Ossola, c’è un tre piani sotterraneo, e siamo a 1600m slm), organizzerebbe bus-navetta alle principali e congestionate aree di accesso per evitare ai climber di entrare in attrito con gli abitanti, o di perdere in rabbia da parcheggio quello che si guadagna in una giornata all’aria aperta.
Una vera Capitale Europea dello Sport Outdoor farebbe dei servizi igienici nei punti principali di accesso alle pareti, in modo da permettere a chi scala di far giocare i bambini senza correre il rischio che tornino imbrattati di escrementi, o più semplicemente di non scalare nella puzza cronica, come accade a Boragni o a Monte Sordo quando non piove da più di una settimana.
Una vera Capitale Europea dello Sport Outdoor prima di parlare di controllo e rispetto delle regole dovrebbe mettere le persone nella condizione di poterlo fare.

Cap

Il nocciolo dell’Ordinanza:

IL SINDACO
(…)
ORDINA
per le ragioni espresse in parte narrativa che si intendono qui espressamente richiamate, fermo restando quanto già disposto con le precedenti ordinanze dirigenziali n.ri 98/2018 e 135/2018, il tratto di strada comunale che, partendo da Piazza Martiri di Perti, adduce verso la contrada
Valle e la Località Montesordo sarà percorribile con veicoli a motore solo dalle persone ivi residenti o dimoranti, da coloro tenuti ad accedere per motivate esigenze di lavoro oltre, naturalmente, da tutti i mezzi adibiti a soccorso pubblico.

qui l’Ordinanza completa

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