
20 Giu Full Moon Fever, AK 6 M7 A1 AI4
Clint Helander e August Franzen hanno aperto Full Moon Fever, la prima via mai tracciata sull’evidente pilastro ovest del Mount Hunter (Alaska).
Il pilastro in questione si trova tra la classica Cresta ovest e la Cresta sud-ovest. È già stato tentato senza successo da Dave Wills e Dan Donovan nel 2000, poi da Jeff Benowitz e compagno nel 2001.
Helander ha notato la struttura nel 2016 e, insieme al giovane talento August Franzen, ha effettuato un primo tentativo nel 2021. Malgrado un incidente (caduta in crepaccio sulla pericolosa seraccata del Ramen Icefall) i due sono riusciti a raggiungere la base del pilastro. Una stretta cresta di neve e ghiaccio li ha condotti all’attacco della parete rocciosa. Hanno traversato sotto il seracco e hanno iniziato a salire lungo un evidente sistema di diedri ad arco, incontrando difficoltà fino a M7 A1. Sul primo tiro di roccia hanno trovato un vecchio cordino, probabilmente di Wills. Dopo diciannove ore totali di ascensione, l’arrivo di una tempesta li ha costretti alla ritirata.
Nel mese di maggio di quest’anno Helander e Franzen sono tornati per completare la via. Venerdì 13 maggio sono partiti dal campo base del Denali con la promessa di un periodo di bel tempo. Sci ai piedi hanno attraversato di nuovo il Ramen Icefall fino all’attacco. Con due tiri di AI4 hanno raggiunto la cresta di neve e ghiaccio che conduce al pilastro. Il giorno dopo sono arrivati in breve al punto in cui si erano ritirati nel 2021, effettuando alcune varianti ai tre tiri precedentemente tracciati ma sempre su difficoltà fino a M7. Dopo cinque lunghezze hanno trovato un buon posto per un bivacco sotto la luna piena, da cui in seguito hanno tratto ispirazione per il nome della via.
Altri tre tiri lunghi e tecnici hanno condotto la cordata in cima al pilastro il giorno seguente, 15 maggio. Usciti sul plateau glaciale sovrastante il pilastro, i due alpinisti si sono diretti innanzitutto alla cima meridionale, sotto la quale hanno bivaccato con l’obiettivo di realizzare la poco frequentata traversata delle tre cime del Mount Hunter. Questa traversata è stata effettuata da Jon Waterman nel 1978 e da Tom Choate, Dave Johnston e Vin Hoeman dopo la seconda ascensione della Cresta ovest. Probabilmente ci sono state altre ripetizioni ma non sono note.
Il 16 maggio, alle 8:30, Clint Helander e August Franzen erano sulla cima sud del Mount Hunter. Solo alle 18 sono arrivati alla cima settentrionale, la più alta, dopo aver concluso la traversata delle tre vette in condizioni difficili. Sono scesi quindi per la Cresta ovest e il Ramen Couloir. Tornati all’attacco, hanno ripreso gli sci e affrontato un’allucinante discesa notturna, arrivando infine al campo base alle 5 del mattino dopo.
Parte del successo di un’ascensione di questo tipo si deve senz’altro anche allo stato dei ghiacciai. In questo caso in particolare, il seracco che sormonta il pilastro ha assunto una morfologia più favorevole. «Parlando con il pilota Paul Roderick e Mark Westman, entrambi hanno convenuto che il seracco a guardia del pilastro si è ritirato e si è sciolto in modo significativo nell’ultimo decennio», afferma Helander.
Il riscaldamento del clima non affligge solo le nostre Alpi, che stanno vivendo attualmente un periodo estremamente caldo e drammaticamente siccitoso. Anche in Alaska i ghiacciai sono in ritirata.
«Non sono uno studioso del clima, ma credo fermamente che il cambiamento climatico sia causato dall’uomo. Ho seguito con molta attenzione le condizioni delle Alpi e, quando sono venuto a sciare sulla Mer de Glace, sono rimasto sbalordito nel vedere quanto si fosse ritirato il ghiacciaio. È molto triste» afferma Clint Helander.
«Sento che in Alaska siamo sulla stessa traiettoria. I nostri ghiacciai si stanno sciogliendo e ritirando abbastanza velocemente. Molti si sono ritirati di diversi chilometri nei 15 anni in cui li hi osservati. In questa stagione abbiamo avuto un buon inverno con una quantità di neve leggermente superiore alla media. Tuttavia, c’è stato sole e caldo per sei settimane e non abbiamo avuto pioggia. Sull’Alaska Range ora fa troppo caldo e questo, pur favorendo un’incredibile stagione di arrampicata (vedi le diverse squadre che hanno battuto i record di velocità sulla Diretta Slovacca al Denali), sta devastando i ghiacciai. Le guide che ci vanno ogni anno dicono che ai primi di giugno sembrava luglio! Molti crepacci si aprono e le montagne sono spoglie di neve».
«È abbastanza deprimente. Mi preoccupo per lo stato dei nostri ghiacciai e delle montagne! Sulla nostra via sì, lo scioglimento del seracco ha avuto il merito di rendere l’intero percorso più sicuro. Penso che questo sia l’unico motivo per cui il pilastro non è stato già scalato molti anni fa!»
MR. Informazioni e immagini fornite da Clint Helander.