
06 Mag I rifugi svizzeri riaprono l’11 maggio
I rifugi svizzeri riaprono l’11 maggio e le attività in montagna riprendono a pieno ritmo, con le opportune precauzioni.
L’attività in montagna durante l’epidemia dovuta al coronavirus non è mai stata formalmente vietata in Svizzera, solo sconsigliata.
A partire dall’11 maggio le “capanne” del CAS, il Club Alpino Svizzero, potranno riaprire, rispettando alcune norme d’igiene e di sicurezza. Ora più che mai la prenotazione è necessaria, così come l’uso del sacco lenzuolo personale.
Le uscite in montagna potranno riprendere con un limite di cinque persone per gruppo. Il CAS ha inoltre elaborato alcune raccomandazioni specifiche per gli sport di montagna. È interessante notare che, piuttosto che imporre divieti, la strategia svizzera in questo caso fa leva sul senso di responsabilità e sulla consapevolezza del rischio che ogni frequentatore della montagna dovrebbe possedere, innanzitutto per la propria incolumità. In generale, oltre alle ben note indicazioni relative all’igiene, al rispetto delle distanze tra le persone e alla rinuncia ai siti più affollati (per esempio falesie o settori di falesie in cui si trovano già molte persone), il CAS consiglia in questo momento di muoversi con maggiore cautela rispetto al solito, fissando obiettivi inferiori al proprio limite e prendendo meno rischi, pianificando attentamente le gite e adottando un comportamento “conservativo” in fase di decisione.
Il documento con le raccomandazioni del CAS si trova qui.