09 Feb LOCALS ONLY: MONTE ORTOBENE!
Filippo Manca ci porta tra le gemme di granito della Sardegna
Un viaggio in una delle aree più importanti dell’isole
Che la Sardegna sia una terra dalle ricchissime possibilità boulderistiche è cosa nota da molti anni, per non dire decenni. Orani, Orotelli, Arzachena, Luogosanto, Monte Ortobene e diversi altri… Questi sono gli spot che caratterizzano questa meravigliosa isola, sparsi da nord a sud in molteplici contesti.

Ilaria Martinez al Monte Ortobene. Foto: Coll. Martinez
Un patrimonio boulderistico che è stato recentemente recensito in una guida dedicata, Pietra di Luna Bouldering, con autori Filippo Manca, Maurizio Oviglia e Giorgio Soddu.
Proprio a Filippo ho chiesto di raccontarci che cosa offre il Monte Ortobene e quali sono le linee a suo parere più belle o significative. È quindi un piacere dedicare questa puntata di Locals Only alla Sardegna del boulder, dalle parole di uno dei suoi principali protagonisti!
Albertaccia
***
È Febbraio, c’è freddo, Nuoro pian piano inizia a svegliarsi. Sento i motori delle prime auto che passano timidamente sotto casa, il cielo è un mantello azzurro impeccabile che sovrasta la città, nemmeno una nube all’orizzonte, la giornata è perfetta di quelle che vorresti sdoppiarti per scalare in più posti contemporaneamente… Ma dentro di me la percezione di andare a provare un nuovo boulder “Colpo Grosso” che da un po’ sto cercando di liberare, un muro leggermente strapiombante, immagino già il quarzo doloroso sotto l’indice sinistro, la precaria spallata con la mano destra, il piede sinistro che mi bilancia. Finisco il caffè, esco di casa, percorro il solito tragitto in auto ed eccomi in pochi minuti già al breve avvicinamento con i crash in spalla.

Filippo Manca libera Colpo Grosso. Foto: Ilaria Martinez
Il mantello azzurro piano piano inizia a svanire, mi addentro sempre più nel bosco immergendomi sotto le fitte chiome dei lecci, che filtrano accuratamente i pochi raggi di luce che penetrano, il tanto giusto che basta per creare un piacevole tepore. Sono in quella che ormai è diventata la mia dimensione parallela. Benvenuti al Monte Ortobene.
Il massiccio granitico Nuorese offre davvero una ampia scelta di passaggi: placche, tetti, muri, grotte, in linea di massima caratterizzati da un granito esigente e spesso doloroso, sebbene non di rado qualche eccezione rappresenta un gradito sollievo per l’epidermide!
Trovare i sassi non è super intuitivo e sono molto utili le coordinate dei settori presenti nella nuova guida “Pietra di Luna boulder” o le info su bloccobirra.com. Inoltre alcuni di essi si ricoprono nuovamente di muschio e in alcuni casi sembra quasi non siano mai stati saliti, non aspettatevi prese smagnesate all’orizzonte, nella maggior parte dei casi tanti sassi saranno tornati al loro stato originale. In Sardegna, nonostante il movimento sia in forte crescita, la gente che pratica il boulder è davvero poca e quella che lo sviluppa ancora meno.

Michele Caminati su Colpo Grosso. Foto: Ilaria Martinez
Dovete immaginare una zona con un grande potenziale di espansione e con tante possibilità soprattutto di prime salite, motivazione principale per cui condivido con estremo piacere nella speranza che tanti nuovi e vecchi massi possano essere saliti e ulteriormente condivisi, sempre nel rispetto dell’etica che ha contraddistinto i primi salitori.
Dopo avervi probabilmente annoiato con qualche suggerimento però indispensabile è ora di proseguire il viaggio. Il portale attraverso cui rientreremo nella dimensione parallela chiamata Ortobene questa volta è un blocco chiamato Bolorma, un passaggio speciale, sicuramente il più iconico della zona, uno strapiombo a buchi di difficile interpretazione, dove non sono ammessi errori, per conquistarlo bisogna scalare alla perfezione senza sbavature. Liberato sit nel 2013 dal mio amico Angelo Marratzu, attualmente è il più difficile dell’intera area, ripetuto anche dal grande Niky Ceria in una sua recente visita.

Fil e Niky sotto Bolorma. Foto: Ilaria Martinez
Come detto la possibilità di liberare nuovi massi non manca e traendo ispirazione da Ilaria che ripete alcuni classici come Scorpion (6C+), visualizzo una logica variante caratterizzata da una divertente sequenza di tacche con i piedi sempre un po’ precari e uscita su piatte che prenderà il nome di Gemini, di sicuro uno tra i massi più divertente sul grado (7B).
Wow la foresta è vasta! Ho nominato tre sassi da non perdere rispettivamente nei settori della Cucina Bassa, Pitoni Resinati, Cucina Alta, ora mi piacerebbe accompagnarvi in un altro piccolo settore che trovate lungo la strada che conduce alla cima dell’Ortobene, il settore Mammudine e il blocco il “Tanga perduto”: fessurina di dita, un piccolo pezzetto di Yosemite Valley nascosto nella profonda Barbagia, piedi spalmati e incastri di dita, uno dei miei preferiti sul grado (7A+). Purtroppo il nome deriva da un omonimo oggetto trovato alla base del boulder e colgo l’occasione per sensibilizzarvi ulteriormente e chiedere il massimo rispetto di questi patrimoni ambientali!!

Filippo Manca su Cicciolina. Foto: Ilaria Martinez
Insomma da una tastiera non è semplice riuscire a rendere l’idea di ciò che potreste trovare in questa area blocchi, che ci tengo a precisare si completa anche con vie sportive e trad. Bisogna solo aver voglia di mettersi un po’ in gioco, non scordare la spazzola di acciaio, avere un pizzico di fantasia e tanta voglia di scalare, per divertirsi al meglio in un caratteristico bosco del Mediterraneo, che rimane e rimarrà sempre un indiscusso protagonista in questa bellissima favola che è il boulder in Sardegna!
Filippo Manca
L’autore ringrazia gli sponsor WildClimb, E9 e Kong
***

Ilaria Martinez al Monte Ortobene. Foto: Coll. Martinez