24 Feb Huliveto Tanks, l’area perfetta per boulder
Ospite della puntata de Il paese dei BaLOCCHI, programma di Climbing Radio condotto da Alberto Albertaccia Milani, è Zeno Z Del Corso, membro del gruppo Black Flag Sasso.
I Black Flag Sasso sono un gruppo di ragazzi toscani misti, come li definisce lo stesso Zeno Del Corso. Provengono da città come Lucca, Pisa, Livorno oltre a diversi paesini meno conosciuti della Toscana. Ciò che li accomuna però è la passione per il boulder, non solo come disciplina sportiva ma anche come momento di comunione, con la natura e con gli altri.
Pulizia, valorizzazione e promozione delle aree boulder sono i loro obiettivi principali. Pisa, città universitaria, potrebbe essere – sostiene Del Corso – il target perfetto per la valorizzazione dell’area boulder di Uliveto Terme, una bellissima area vicina alla città e facile da raggiungere.
Nelle vicinanza di Uliveto Terme le prime esperienze iniziarono intorno ai primi anni del 2000, qualcuno comunque ha sempre esplorato l’area, anche in precedenza. La vera spinta, con eventi organizzati, ha avuto inizio al cambio del millennio. Presso Uliveto Terme è nata così la Huliveto Tanks, in omaggio alla storica area boulder del Texas Hueco Tanks. Il boulder all’epoca non era molto conosciuta come disciplina in Italia, Uliveto Terme è stato uno dei primi posti a promuovere questo sport e a introdurlo nel mondo dell’arrampicata.
Nell’intervista di Alberto Milani Zeno Del Corso descrive così l’area:
“Quello di Uliveto Terme è un parco molto particolare, i blocchi sono di calcare, una roccia molto dura, dolorosa, che si struttura in tacche, anche in conformazioni molto evidenti. Anche se il calcare non ha molto a che fare col boulder i passaggi risultano subito chiari all’occhio”.
Del Corso continua raccontando come, sotto il blocco soprannominato Il diamante, circa un anno e mezzo fa nacque l’idea di arrampicare frontalmente la roccia, quasi per caso, toccando la roccia e percependo la sua aderenza estrema.
Uno degli obiettivi principali del gruppo di climbers toscani è comunque quello di condividere il momento, godere della compagnia e del gioco, ricordando sempre che l’area boulder va rispettata, esattamente come se fosse un compagno di arrampicata. Un simpatico aneddoto, raccontato da Del Corso, invita poi tutti i visitatori al mantenimento della zona, ricordando che il luogo del boulder non è usa e getta:
“La leggenda vuole che la zona di Uliveto sia abitata da un mostro, ancora non scoperto. Occorre quindi comportarsi bene e lasciare pulito. Non grattare con spazzole di ferro, dato che il calcare si potrebbe rovinare. Ricordarsi inoltre di pulire sempre le prese smagnesate a fine serata. Le leggi del mostro di Uliveto vanno rispettate”.
Il sito è prossimo a Uliveto Terme, percorrendo la superstrada si può prendere l’uscita Cascina. Pochi minuti a piedi separano poi il parcheggio dall’area boulder, costituita all’incirca da 48 blocchi, 150 sono le linee censite, ma molte altre aspettano ancora di essere liberate e ripetute.