Strepitoso Gabri! - Up-Climbing

Strepitoso Gabri!

Il report della gara giapponese, che ha visto Moroni conquistare il primo oro in carriera.

Quello che è finito è un weekend speciale per l’arrampicata sportiva, in cui va in scena una bellissima storia sportiva nella tappa di Coppa del Mondo Boulder a Hachioji, Giappone.

Il riassunto di tutto può essere letto sulla faccia di Gabriele Moroni, dopo la chiusura di quel blocco che lo porta a vincere la sua prima tappa di Coppa del Mondo dopo molti anni di partecipazione nel circuito internazionale. L’incredulità, l’esultanza, e infine quel sorriso pieno, spontaneo, ricco di emozione e gioia che abbiamo tutti a lungo aspettato!

È stato un giorno importante per l’arrampicata italiana, che ritorna ad un oro che mancava dai tempi di Mauro Calibani e Christian Core, ma è un giorno ancora più importante per la storia personale di atleta di Gabriele: già in passato aveva centrato qualche argento e quest’anno l’abbiamo già visto accedere ad una finale, a dimostrazione che è in ottima forma. Gabri è una certezza da anni e l’unico che, nel boulder, ha saputo essere all’altezza della storia agonistica vantata da nostro paese in ambito internazionale.

La sua storia ricorda inoltre quella di Jernej Kruder, con una vittoria che è arrivata dopo molti anni di assidua partecipazione alla Coppa del Mondo (17 nel caso di Gabriele!). Alla luce di quanto sta facendo lo sloveno quest’anno, non possiamo che sperare che anche per Gabri possa continuare così!

Veniamo però ora ai dettagli della gara. Moroni inizia bene e, dopo essersi qualificato per la semifinale, la domina, terminando primo davanti ai protagonisti principali di quest’anno e a tutti i giapponesi inferociti, che anche qui hanno piazzato molti atleti nelle prime posizioni. In finale, senza saperlo, Gabri si gioca la vittoria sul primo blocco: l’italiano è impressionante e là dove nessuno dei finalisti (a parte Jongwon Chon) è arrivato alla zona, lui passa conquistando il top in due soli tentativi. Stesso copione sul blocco due, dove però è solo il coreano Chon a chiudere la serie di movimenti acrobatici che caratterizzano il problema…e così via per il tre, dove solo Rei Sugimoto arriva al top, con Moroni, Narasaki e Rubtsov ad un passo dalla realizzazione. Su tre blocchi solo tre top effettuati da tre diversi atleti, quindi grandissimo stress per l’ultimo decisivo problema. Ed ennesimo colpo di scena! Mentre gli altri non riescono a realizzarlo, Tomoa Narasaki lo fa flash e si porta quindi in prima posizione, mettendo sotto pressione Moroni, l’unico che deve ancora uscire.

Oggi però Gabri c’è in tutto e non sbaglia nonostante la tensione alle stelle. Al top la gioia e l’incredulità esplodono! Grandissimo Gabri!!!!

Un oro quindi che non arriva grazie a circostanze favorevoli o a qualche tentativo in più o in meno ma che è la rappresentazione del fatto che in questa gara ha avuto una marcia in più degli altri e si è conquistato con forza la vittoria su blocchi davvero estremi.

Ecco la classifica finale maschile di tappa

1. Gabriele Moroni
2. Tomoa Narasaki
3. Rei Sugimoto
4. Jongwon Chon
5. Aleksei Rubtsov
6. Kai Harada

Da notare in questa finale l’assenza di Jernej Kruder, per la prima volta fuori dalla finale quest’anno e terminato in ottava posizione insieme al nostro ottimo Michael Piccolruaz.
Lo sloveno guida comunque la classifica generale con 345 punti, davanti a Tomoa Narasaki, 331 punti, e Aleksei Rubtsov più indietro, a 259 punti.

Tra gli italiani, oltre a Moroni e Piccolruaz, Marcello Bombardi è 29-simo e Riccardo Piazza 45-simo.

In campo femminile continua invece il dominio di Akiyo Noguchi, con la terza vittoria consecutiva davanti alla solita avversaria Miho Nonaka. Terza la russa Ekaterina Kipriianova. Qui la lotta per il titolo è solo una questione giapponese, con la Noguchi che guida con 430 punti e la Nonaka subito dietro a 420. Molto staccata la terza, la francese Fanny Gibert, a 250 punti.

Di seguito la classifica finale femminile di tappa

1. Akiyo Noguchi
2. Miho Nonaka
3. Ekaterina Kipriianova
4. Stasa Gejo
5. Alma Bestvater
6. Futaba Ito

Da notare che su dodici finalisti nelle due categorie, sei sono stati i giapponesi, che alla fine hanno conquistato ben quattro medaglie. Più in generale quindi possiamo dire che la Coppa del Mondo sia diventata un “resto del mondo contro Giappone”…e quest’ultimo sembra comunque spuntarla…

Prossimo appuntamento questo weekend a Vail, Colorado!

Fonte: ifsc

 

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