29 Giu Arterencia – 8b+ la nuova supervia de La Pedriza
Aitor Bárez si conferma grande specialista dell’aderenza estrema spagnola con un gran numero di vie durissime salite nella zona più celebre del paese per questo genere di scalata: La Pedriza.
Conosciuta anche come La Pedriza de Manzanares el Real, è integrata nel Parque Regional de la Cuenca Alta del Manzanares, dichiarato riserva della Biosfera dall’Unesco. E’ una zona di scalata con più di 1000 vie, per la maggior parte di aderenza.
Arterencia, che percorre una linea di roccia scura lavorata dall’acqua, era stata oggetto di vari tentativi di alcuni tra i migliori aderenzisti d’europa. A metà anni ’90 Josechu Jimeno (apritore di molte vie del genere anche in Val di Mello) e Rafa Fanega provarono a salire dal basso con il perforatore a mano.
Il loro percorso si arrestò dopo un paio di protezioni infisse con questo sistema e dovettero rinunciare, anche per l’impossibilità di riuscire a fermarsi a chiodare su quello specchio privo di asperità.
Passati nove anni dal tentativo Jimeno-Fanega, gli scalatori de La Pedriza, che nel frattempo avevano salito varie vie di grado 8a/b di stile sportivo, pensarono di attrezzare in questo sistema (cioè calandosi dall’alto) quel pezzo di roccia.
In verità il tracciato sale leggermente a sinistra del tentativo di Jimeno e Fanega. Iniziarono le prime prove di libera che non ebbero molto successo e qualcuno dopo un po’ levò gli spit dalla placca.
Ma quel granito liscio non rimase in pace per molto perché venne riequipaggiato di solide protezioni fisse da Javichu Serrano e Luis Santamaría. Nell’autunno scorso Aitor Barez ha cominciato a lavorare seriamente questo tiro di 35 metri attrezzato con 15 spit, ma solo agli inizi di giugno è riuscito a venirne a capo.
Ecco il suo commento
Sono 35 metri molto sostenuti e intensi, però non ci sono movimenti superestremi. Puoi cadere ovunque, fino all’ultimo passo. Non è aderenza pura, ma un mix con reglettine microscopiche e qualche passo liscissimo. La roccia in alcuni punti non si tiene bene e c’è solo un riposo prima della catena. Per me è la via più bella che abbia salito nella mia carriera. Tutta naturale, sembra disegnata con tutto ciò che serve nei punti giusti: una meraviglia. I miei complimenti agli attrezzatori.
ms