L’estate d’oro di Stefano Ghisolfi - Up-Climbing

L’estate d’oro di Stefano Ghisolfi

Dopo un’estate da ricordare, Stefano Ghisolfi torna ai nostri microfoni per parlarci delle sue ultime avventure.

Il poliziotto del Gruppo Sportivo Fiamme Oro di Moena ha totalizzato l’estate verticale più prolifica della sua vita, raggiungendo tre grandi obiettivi in brevissimo termine: salire Bibliographie, 9c; vincere la coppa del mondo lead IFSC; vincere il duello al Rock Master di Arco. Dopo aver salito Bibliographie, il secondo 9c al mondo, Stefano ha proposto anche una rivalutazione in accordo col primo salitore Alex Megos, il che ha scatenato i fan, che riconoscono in Ghisolfi un vero e proprio esempio. Subito dopo ha polverizzato la concorrenza al Rock Master, centrando l’oro nella disciplina”Duel”, uno scontro avvincente che prevede un testa a testa tra due climber su una via gemella. Recatosi poi a Kranj, per l’ultima tappa di coppa del mondo lead, ha conquistato uno dei traguardi più ambiti in campo competizioni: vincere il circuito. A pochi giorni da questi traguardi, Stefano pensa già al futuro, con obiettivi ben chiari in testa…

Bibliographie: storia, percorso, tiro… Raccontaci tutto.

Ho scelto di provare questa via l’anno scorso dopo che l’ha fatta Alex. Volevo un po’ provare il grado successivo al 9b+, visto che avevo già salito Perfecto Mundo e Change. Le uniche due possibilità erano la Norvegia o Bibliographie. Tornare in Norvegia era molto difficile. Poteva voler dire un solo viaggio, magari anche lungo, spendendo molto tempo su un tiro lontano dal mio stile. Andare a Ceuse poteva voler dire fare più viaggi, perchè sono appena sette ore da Arco, e provare la stessa difficoltà però magari su uno stile più “normale”. Un tiro più a tacche, buchi, riposi, mentre Silence è un po’ più strana da scalare, si vede benissimo anche dal video. Quindi ho deciso di andare a provarla e la prima volta, a inizio giugno, mi son trovato subito a mio agio. Ho trovato subito i miei metodi e ho risolto abbastanza subito i crux. Già dai primi giri ho capito che era possibile; nei giorni a seguire poi ho capito che era possibile addirittura in questa stagione forse, che non era affatto scontato. All’inizio pensavo “ok la provo, poi magari torno la prossima stagione”, anche perchè Alex ha impiegato tipo tre anni e sessanta giorni di tentativi. Su Perfecto Mundo lui aveva speso sedici giorni, io trentadue, quindi… Se lui ne ha impiegati sessanta, io magari ne avrei impiegati centoventi, una cosa del genere. Però facendo i singoli e le sezioni subito ho capito che era possibile salirla in questa stagione, mettere insieme i pezzi mi sembrava abbordabile. La via parte con una parte di 8b+, poi un blocco intenso sull 8A+. Poi una parte intensa ma più tranquilla, dove non è facile recuperare. Poi un ultimo blocco, il secondo crux. Il blocco in cima è un po’ più facile, però ci arrivi da stanco e può essere comunque una preoccupazione. 

Riguardo al grado, il pubblico ha ben accolto la tua etica ed onesta sportiva nell’abbassarlo. Come funziona il downgrade per i non addetti? Com’è andata con Megos?

La decisione del grado è stata presa con la consapevolezza di aver messo insieme molti fattori: l’ho provata per circa venticinque giorni e l’ho comparata con le altre vie, allora ho pensato che la via di 9c dovrebbe essere un gradino sopra le vie di 9b+. Non basta che sia poco più dura, o un po’ più difficile. Io l’ho trovata simile come difficoltà, ma è molto il mio stile, quindi potrebbe benissimo essere un po’ più dura delle altre, ma per essere 9c… Deve essere molto più duro, la differenza deve essere molto marcata, soprattutto su questi gradi. Se magari un 6a+ è simile ad un 6b, la via che ha il massimo grado al mondo, quindi la via più dura del mondo, deve esserlo chiaramente. Secondo me, semplicemente, Bibliographie non è chiaramente più dura delle altre vie di 9b+ che ho scalato, per questo ho proposto di livellare il grado. Inoltre ho trovato dei metodi più facili di quelli di Alex, leggermente diversi, a volte solo cambiando mano destra con mano sinistra e però cambiava un pochino. Cambiando anche poco, in realtà un movimento dopo l’altro, aiuta. Probabilmente il metodo di Alex vale il 9c, però il grado va dato con il metodo più facile. Col metodo che ho usato io, probabilmente può essere benissimo paragonato alle altre due di 9b+.

Alex l’ho sentito sia prima che dopo, siamo molto amici. Semplicemente gli ho detto il mio parere. A volte lo sgradare una via è fatto per dare fastidio, per dimostrare o sembrare di essere più forti. Io ho voluto essere chiaro fin da subito che non era mia intenzione, anche perchè non lo farei mai! L’ho fatto perchè semplicemente è il mio pensiero e Alex l’ha accettato con piacere. Sa bene che ci si può sbagliare, sa che si possono trovare metodi più facili come sempre succede nel caso di prime salite importanti. Lui è stato molto contento, anzi… Mi ha ringraziato e mi ha detto di essersi tolto un peso, perchè comunque si ha una certa responsabilità nel proporre un grado del genere. Ha detto che potrebbe benissimo essere 9b+ ed ora aspettiamo che qualcun altro ripeta la via per avere un’altra opinione.

Rockmaster: un grande successo. Com’è andata? 

Per quanto riguarda il Rock Master, quello è stato più inaspettato. Se Bibliographie l’avevo provata e pensata per più tempo, il Rock Master… Sono arrivato lì il giorno dopo Ceuse, stanco, senza allenamento specifico per il duello, anche perchè non essendo una formula ufficiale IFSC non è che mi alleno tutto l’anno per quello. Sono riuscito a vincere però perché ero in uno stato di forma molto buona a causa della trasferta francese, mi sono messo in forma per provare Bibliographie e il sentiero… Il fiato l’ho fatto sicuramente sul sentiero! Poi la scalata mi ha aiutato, ma forse più il fiato… E’ stato quindi un successo inaspettato. Sono stato molto felice ma anche molto sorpreso, finalmente ho potuto vincere il duello! Una volta l’ho sfiorato, nel 2013, che ero arrivato secondo… Una volta quarto, ma sul gradino più alto mai. Poi a casa ad Arco, con un pubblico un po’ limitato ma comunque in diretta RAI… E’ stata davvero una bella emozione, soprattutto poi sull’onda di Bibliographie, è stato amplificato ancor di più!

La vittoria del circuito di coppa del mondo lead è qualcosa di epico, riuscita in passato solo a Crespi. Come hai vissuto questa stagione? Sapevi che sarebbe stata la stagione perfetta o…

Allora, la coppa del mondo 2021… Diciamo che anche questa è stata inaspettata. Sono partito con la prima gara ad Innsbruck mi ha fatto capire che ero in forma ed ero pronto. La stagione è stata un po’ strana, perchè non tutte le gare avevano tutti i nomi, essendoci di mezzo le olimpiadi, però la dimostrazione di essere in forma l’ho avuta alla prima gara. C’erano tutti gli specialisti, più gli olimpionici che testavano la forma. C’era Schubert, c’era Adam, Alex, Tomoa, Alberto, c’erano tutti. Sono arrivato dietro Schubert, dimostrando di potermela giocare anche con lui, perchè ci ha diviso proprio un nonnulla. Dopo quella gara ho capito che avrei potuto giocare bene le mie carte. POi ho mancato la finale, ma dopo Chamonix mi son ricaricato. Ero secondo nella generale, mancavano tre gare e mi son detto “potrebbe essere un buon anno per giocarmela”. A Briancon ho vinto e son passato in testa alla classifica, con il mio avversario principale Sean Bailey secondo. Nel frattempo sono andato a Ceuse ed hanno annullato l’ultima gara in Cina, quindi ci saremmo giocati tutto a Kranj. Per vincere mi sarebbe bastato arrivare davanti a Sean e Sacha, non era importante né vincere e né il podio, nemmeno la finale in realtà. Quando son poi caduto in semi facendo una prestazione non buonissima… Ero agitato, non volevo sbagliare. Poi ho scoperto che loro forse erano ancora più agitati ed erano caduti prima di me, quindi li avevo battuti e di conseguenza avevo vinto la coppa del mondo generale… Alla fine era la cosa più importante ed è stata la soddisfazione più grande. 

Parlando del futuro… Cantiere su un altro 9c? Campionato del mondo? Cosa ti aspetti?

Il futuro. Allora. L’immediato è partire per il campionato del mondo in Russia. So che sono abbastanza in forma. L’ultima gara in Slovenia non è andata benissimo ma penso fosse più per l’agitazione che per la forma fisica, che c’è ed è stata mantenuta. Penso ci sarà una tensione minore ai mondiali, perchè arrivo da una stagione dove ho vinto la coppa del mondo ed ho scalato Bibliographie, con anche la vittoria del duello al Rock Master. Quando arrivi con qualche risultato la tensione si allenta, perchè sì hai qualcosa da perdere, però sai di potertela giocare comunque.  Ci saranno forse tutti i più forti, compreso Schubert che potrebbe essere il più insidioso e Bailey, il mio rivale nella coppa del mondo, con tutti gli altri fortissimi, però so che posso giocarmela per il podio. Quello è il mio obiettivo. Non so dirti se sarà possibile vincere o no, ma posso dirti che un obiettivo possibile, raggiungibile, è salire sul podio. A lungo termine, 9c ed altri tiri duri ovviamente. Mi piacerebbe provare Silence, più per curiosità che per altro, perchè non si addice molto alle mie caratteristiche. Farò un viaggio la prossima estate, o quella dopo, vediamo, non è a breve termine. C’è la possibilità di provare qualcosa di molto duro qui ad Arco, come la versione più dura di Erebor, che ho chiodato io. Secondo me è sicuramente 9b+, penso che il grado sia quello, al pari delle altre che ho salito, quindi una bella sfida. Poi mi piacerebbe provare la King Line a Laghel, che però purtroppo è su un terreno privato ed ancora non abbiamo trovato un accordo con la proprietaria, che proprio non vuole saperne di lasciar scalare le persone. Dal suo punto di vista ha anche ragione, infatti cercheremo di trovare un punto di incontro pacificamente, anche perchè sarebbe bello poter provare quel tiro lì. Penso sia più duro della versione dura di Erebor, potrebbe magari essere il secondo 9c del mondo. Io l’ho provata pochissimo, Adam ancora meno, però c’è da scalare un 9b, poi un blocco molto duro, quindi… L’asta parte dal 9b a salire, sarebbe bello averlo come progetto!

Fonte e cortesia foto Stefano Ghisolfi

AP

 

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