[VIDEO] Petzl Legend Tour: Sperlonga - Up-Climbing

[VIDEO] Petzl Legend Tour: Sperlonga

Il Petzl Legend Tour approda nel centro Italia, con dell’arrampicata a Sperlonga.

Nuova puntata per la saga tutta italiana che ci porta alla scoperta della scalata nel bel paese. Come ogni cosa made in Italy, anche la scalata a Sperlonga è famosa per essere ricca di storia oltre che di qualità. Quanti di noi hanno sognato di stringere le prese di questa iconica falesia guardandone le foto? Quanti di noi hanno programmato un viaggio lì, mentre si consumavano la pelle seguendo le tabelle di Jollypower, arricchite da scatti di Alessandro Lamberti in azioni a Sperlonga?

La ricetta è riproposta: i volti noti del team Petzl Italia, le immagini mozzafiato, le interviste alle leggende locali. La voce narrante è quella di Laura Giunta, che smazza con successo il fardello di collegare il mondo della comunicazione con quello verticale, un compito assai difficile. Alle quote rosa Wafaa Amer e Federica Mingolla invece tocca scalare i magnifici tiri storici: è un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo. Le storie personali si mischiano con gli aneddoti, le immagini donano un po’ di libertà in questi tempi di reclusione. Il viaggio parte dalle parole di Andrea Di Bari, protagonista in prima persona della storia della scalata del centro Italia e non solo. “Avevamo appena salito con un resting la bellissima placca di Flippaut, alzai lo sguardo verso l’orizzonte del mare cercando le isole Pontine. Le trovai adagiate lievi sul filo che separa l’azzurro del cielo e quello del mondo e pensai che la storia di quel luogo era ancora tutta da scrivere” (Andrea Di Bari, Il fuoco dell’anima).

Le brillanti domande di Laura ci immergono nel lato più romantico della scalata, fatto di climber che sono artisti, che sono creatori di qualcosa. Le sue domande ci portano alla scoperta di un mondo che forse non esiste più, profondo e spirituale. Storie di amicizia, di contrasti, di giornate in falesia. Storie di uomini, di amici, di leggende. “Al tramonto finivamo sempre in un grande locale che si trova sotto le pareti. Sull’insegna c’era scritto Ristoro da Guido, Il Chiromante. Diventammo amici. Guido sosteneva di saper prevedere il sesso di un nascituro solo osservando la mano e gli occhi della futura madre. Noi non lo ascoltavamo, ma pensavamo alle pareti, alle vie, al presente: i chiodi e le corde nel vento di scirocco, il tramonto sul mare, le onde che incessantemente cantavano per noi.Era il momento di chiamare le cose con il loro nome e la grande parete divenne La Parete del Chiromante”.(Andrea Di Bari, Il fuoco dell’anima)

Tutto questo e non solo nel video. Per il resto, ci vediamo da Guido.

Fonte e cortesia foto Petzl – Dinamiche Verticali

AP

 

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