Comprensori sciistici, nuova vita con lo scialpinismo - Up-Climbing

Comprensori sciistici, nuova vita con lo scialpinismo

I comprensori sciistici chiusi a causa delle limitazioni anti-covid hanno nuova vita grazie allo scialpinismo. Gli esempi si moltiplicano in Italia e all’estero.

A Chamonix (F) gli appassionati di scialpinismo sono i benvenuti perché, insieme al fondo e alle passeggiate sulla neve, questo sport è una delle poche attività possibili durante questo Natale “blindato”. La Chamoniarde ha pubblicato una nota informativa dedicata a chi desidera salire lungo le piste, che non sono messe in sicurezza. Si sale “a proprio rischio” tenendo conto che i comprensori, quando sono chiusi, tornano al loro “stato selvaggio”. Si promuove lo scialpinismo con intelligenza: per prevenire e limitare gli incidenti, sempre a Chamonix, sono in programma numerosi eventi gratuiti di informazione e formazione relativi alla gestione del rischio valanghe.

Di nuovo in Francia, nel comprensorio di Val d’Isère, si sono spinti ancora oltre, preparando tre piste appositamente per gli scialpinisti. Le piste sono messe in sicurezza, quindi adatte anche alle prime esperienze, ai giorni con meteo incerta o rischio valanghe, e hanno tre livelli di difficoltà: principiante, medio, esperto. Simile offerta anche a Tignes con 15 km di piste battute e aperte per le risalite.

E in Italia? Un esempio interessante viene dall’Aprica (SO), che organizza un evento speciale per gli scialpinisti: la lunga pista “Baradello” viene battuta e illuminata per gli scialpinisti dalle 17.30 alle 21 (qui le date). Pagando un piccolo contributo, gli scialpinisti possono allenarsi anche in notturna in uno scenario magico.

Un’altra idea da copiare è quella del piccolissimo comprensorio del Monte Altissimo di Borno (BS) che, già parzialmente aperto per gli allenamenti degli atleti, dà il benvenuto anche agli scialpinisti, offrendo inoltre la possibilità di ristorarsi con il servizio d’asporto presso il piccolo rifugio.

L’interesse di questi esempi è evidente: nonostante lo stop forzato degli impianti il motore del turismo può comunque girare, anche se a basso regime. Lo scialpinismo non muove il turismo di massa ma ha comunque un certo potenziale. Nel momento attuale, si tratta di una delle poche risorse su cui le località di montagna possono contare.

In copertina: piste a Chamonix, Aiguilles Rouges. Foto Chris BironUnsplash

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