11 Giu 2 nuove grandi vie in Alaska
Brillante attività esplorativa degli inglesi Jon Bracey e Matt Helliker nella Ruth Gorge, compresa nel territorio del Denali National Park sul versante ad est del Mount McKinley, in Alaska.
La Ruth Gorge racchiude da est a ovest il ghiacciaio omonimo e presenta pareti di granito verticali alte più di 1000 metri tanto che è chiamata "Yosemite with a glacier". Le sue cime più note sono il Moose’s tooth, il Mount Barrille, il Mount Dickey e il Rooster’s Comb che sono percorse da molte vie diventate classiche, ma che si raggiungono solo via aereo, vista l’enorme distanza dalla "civiltà".
Il 10 maggio Bracey e Helliker hanno scalato in 12 ore la ripida e complessa parete nord del Mount. Grosvenor. L’itinerario si sviluppa dapprima in un largo canale, poi con percorso sinuoso collega una serie di effimere colate di ghiaccio e placche di neve appoggiate alla roccia.
Il tratto chiave di M6, su ghiaccio putrido e roccia vulcanica poco solida, ha impegnato duramente i due, che dalla cima sono scesi alla sella tra Mount Grosvenor e Mount Church e da lì al campo sul ghiacciaio, raggiunto 20 ore dopo la partenza.
Meltdown è il nome della nuova via che in cifre fa 1.300m – ED3 – V – M6 – R. Sale tra due itinerari: Once Were Warriors (Walsh-Westman, 2005) e Warriors Way (Walsh-Westman, 2006).
Due giorni dopo il team si occupa anche del Mount Church e in 10 ore, vi traccia una bella e dura via sul versante settentrionale, a sinistra di Memorial Gate (Ichimura-Sato-Yamada, 2007), il primo itinerario della parete.
La nuova via For Whom the Bell Tolls (1.150m – ED2 – V – WI6 e misto) è caratterizzata da couloirs molto ripidi di neve inconsistente e camini verticali fino alla cresta est, da dove la progressione è risultata molto precaria a causa della cattiva qualità della roccia e delle enorme cornici di neve.
m.s.
Fonte: climbing.com