24 Giu 5 guide italiane sul Latok I – 7145 m
Un team di guide alpine – formato da alpinisti sperimentati e celebri a livello internazionale quali sono Ermanno Salvaterra, Andrea Sarchi, Cesare Ravaschietto e dai giovani promettenti Bruno Mottini e Marco Majori – è partito per il Pakistan con l’ambizioso progetto di salire l’inviolata cresta nord del Latok I 7145m, sospesa sopra il Choktoi Glacier nel Karakorum.
Hanno puntato molto in alto i nostri, tenendo in considerazione che questa scalata è stata oggetto dei tentativi dei migliori alpinisti da più di 30 anni. Il primo assalto al magnifico crinale fu sferrato nell’estate del 1978 da un gruppo che rappresentava il meglio del mondo verticale di allora: Jim Donini, Michael Kennedy, Jeff e George Lowe, in rigoroso stile alpino, rosicchiarono metro su metro guadagnando quota e superando difficoltà straordinarie.
Poi giunsero bufere feroci che li costrinsero alla ritirata a 200 metri dalla cima, quando ormai avevano dato tutto, rimanendo anche senza provviste, dopo 26 giorni aggrappati a quello spartiacque. Da allora le spedizioni si sono succedute, ma la cresta infinita ha resistito ogni volta e non ha mai permesso agli aspiranti domatori del grandioso problema di arrivare almeno al punto toccato dagli americani nel 1978.
La cima del Latok I è stata raggiunta la prima ed unica volta nel 1979 dalla squadra giapponese capitanata da Naoki Takada che salì dal versante sud. La cresta nord presenta un condensato di difficoltà su ogni terreno: roccia estrema, misto complesso e particolari incrostazioni di neve strapiombante che rendono in certi tratti la progressione paragonabile a quella sulle vertiginose meringhe patagoniche; il tutto per più di 2500 metri di sviluppo e ad una quota notevole.
Salvaterra, Sarchi e Ravaschietto sono Guide Alpine e istruttori ai corsi di formazione dei professionisti della montagna, hanno un impressionante curriculum e sono abituati a confrontarsi con situazioni estreme.
Bruno Mottini, 24 anni, è aspirante guida di Livigno, campione di scialpinismo e nonostante la giovane età ha già portato a termine belle avventure sui monti come ad esempio la parete nord dell’Eiger in cordata impiegando sole 10 ore.
Marco Majori di anni ne ha 27, è Guida alpina di Bormio, e presta servizio nel Gruppo di Alta Montagna dell’esercito a Courmayeur. Anche lui è stato campione di scialpinismo ed ha scalato molto nel gruppo del Masino/Bregaglia ed ora è di casa al Monte Bianco, dove ha già messo in tasca vie di buon ingaggio come il Pilone Centrale del Freney.
Insomma la squadra è ben congegnata e può certo dire la sua su ogni terreno. Speriamo che anche il Latok sia leale nei loro confronti e che vinca il migliore. Noi naturalmente tifiamo per le nostre Guide Alpine.