ADDIO A MAURO SOREGAROLI - Up-Climbing

ADDIO A MAURO SOREGAROLI

La guida alpina bergamasca perde la vita sul Grand Golliat

È deceduta ieri, sabato 18 febbraio, la guida alpina bergamasca Mauro Soregaroli.

Mauro si trovava con un cliente sul Grand Golliat, imponente e complesso rilievo che sorge sulla frontiera italo-svizzera nei pressi del Colle del Gran San Bernardo e che si affaccia sulla Val Ferret italiana. Una cima relativamente impegnativa, perché ripida e complessa su tutti i versanti, ricca di possibilità per lo sci ripido.

Mauro Soregaroli era un esperto di sci ripido e freeride. La sua carriera ha avuto inizio sulle montagne di casa, le Orobie, dove ha realizzato numerose ripetizioni importanti e prime discese. Tra queste: la parete nord del Pizzo Recastello (1987), la parete nord del Pizzo del Diavolo della Malgina (1988, con Luca Serafini), la parete nord-ovest del Pizzo del Becco (1989, con Luca Serafini). Ha tracciato anche prime ascensioni alpinistiche, come Tommaso Gully al Pizzo del Diavolo di Tenda (2015, con Fabio Chiesa).

Attualmente Mauro era attivo soprattutto a Verbier (in inverno, per scialpinismo e freeride) e a Chamonix (in estate), dove lavorava con numerosi clienti, alcuni dei quali ormai “storici”. Clienti affidabili insieme ai quali ha realizzato discese impegnative su grandi pareti.

Purtroppo ieri, nei pressi della vetta, Mauro e il suo cliente sono caduti. Per il momento non è nota la causa precisa dell’incidente, in ogni caso per Mauro non c’è stato nulla da fare. I soccorritori, allertati da altri alpinisti che si trovavano sul posto, hanno potuto solo recuperare la salma. Praticamente illeso il cliente, già dimesso dall’ospedale.

Mauro Soregaroli se n’è andato quindi all’età di 64 anni, ancora in gran forma e pieno di entusiasmo per il suo lavoro e la sua passione. Sicuramente, come affermato dal figlio Jacopo sull’Eco di Bergamo, se n’è andato facendo ciò che amava.

MR. In copertina il Grand Golliat, foto Marco Romelli.

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