
05 Giu CHRISTOPHE PROFIT CONDANNATO PER FURTO
Il celebre alpinista e guida alpina francese dovrà pagare una multa la rimozione di alcuni pali di sicurezza sul Monte Bianco
Christophe Profit è stato condannato per furto: dovrà pagare una multa salata per aver rimosso alcuni pali di sicurezza sul Monte Bianco.
Il “fattaccio” risale alla torrida stagione estiva 2022. Il caldo estremo, unito all’inusuale siccità che affliggeva le Alpi, aveva notevolmente degradato le condizioni in alta montagna. Non faceva eccezione la via normale francese al Monte Bianco che, prima di essere formalmente “sconsigliata”, con emissione di comunicati ufficiali e chiusura dei rifugi, era stata attrezzata dalle guide di Saint-Gervais con alcuni pali da neve per permettere agli alpinisti di assicurarsi nei passaggi più esposti. In particolare lungo la Cresta delle Bosses, dove si erano prodotte alcune fratture nella copertura glaciale.
Christophe Profit aveva trovato e tracciato un passaggio alternativo sul versante nord per aggirare i crepacci. Giudicando inutili i pali, li aveva rimossi.
Il suo gesto però non è passato inosservato. Jean-Marc Peillex, il sindaco di Saint-Gervais, ben noto per le sue frequenti provocazioni, lo ha denunciato per aver “messo in pericolo la vita altrui” e per “furto di materiale di proprietà del Comune di Saint-Gervais”.
La seconda accusa è stata confermata oggi in tribunale: Profit dovrà pagare 600 euro di multa per il “furto” dei pali da lui rimossi.
La vicenda potrebbe apparire comica per le dimensioni esagerate che ha assunto nel tempo, ma il gesto di Christophe Profit stimola alcune riflessioni. La prima riguarda l’eccesso di attrezzature sulle vie alpinistiche: da sempre c’è chi chioda e chi schioda, dato che non è facile stabilire una regola etica infallibile e universale. In generale, per salvaguardare la natura alpina e l’esperienza autentica di tutti gli alpinisti, sarebbe ideale attrezzare il meno possibile. Occorre ricordare però che gran parte delle vie normali ai giganti delle Alpi sono abbondantemente attrezzate da anni, in alcuni casi fin dall’epoca della loro prima ascensione, avvenuta spesso con largo uso di mezzi artificiali quali scalette, pali e fittoni. Inoltre i pali da neve non sono paragonabili a fittoni da roccia, spit, corde fisse e catene dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente e sulle caratteristiche della via stessa.
In ogni caso questi pochi pali (in tutto solo quattro, due dei quali non sono oggetto di multa in quanto si trovavano in territorio italiano) costeranno sorprendentemente cari a Christophe Profit!
MR. Fonte www.montagnes-magazine.com. Foto di Pierre Ducher su Unsplash.