15 Ott Giapponesi sul Golden Pillar
Kazuaki Amano, Fumitaka Ichimura e Yusuke Sato, ovvero il trio giapponese vincitore dei Piolets d’Or a Chamonix per la prima salita della nord del Kalanka nel 2008, ha portato a termine la terza ascensione della British Route sul grandioso pilone roccioso giallastro alto 2000 metri, detto appunto Golden Pillar, dello Spantik Peak 7028 metri nel gruppo del Tirich Mir (Karakorum pakistano).
Il team in effetti aveva nel mirino l’apertura di una via nuova sulla parete nord ovest, ma la presenza di una seraccata pericolosa ha convinto i giapponesi a deviare sulla via inglese. La cima è stata raggiunta dopo 4 giorni di intensa scalata. La discesa è avvenuta dalla cresta sud ovest, con un bivacco a 6800 metri.
La British Route è stata tracciata dall’attivissimo Mick Fowler con Victor Saunders nell’agosto del 1987, in 7 giorni, sullo spettacolare pilastro del versante nord ovest della montagna che è rimasta pressoché sconosciuta fino alla pubblicazione del libro fotografico Himalayan Alpine Style (Fanshawe/Venables).
Da allora molte spedizioni hanno tentato il bellissimo pilastro, poche però hanno avuto successo. Sugli ultimi 1100 metri di parete, Fowler e Saunders hanno percorso ben 40 lunghezze di corda trovando spesso terreno difficile (circa grado 5 scala scozzese) e difficoltà a piazzare soste decenti, tanto che la via gode di grande ingaggio e impegno tecnico.
Il pilastro è stato ripreso nel 2000 dai russi Mikhail Davy e Alexandre Klenov che in stile capsula hanno inventato una nuova linea (7a / A3 / 95°) nel settore sinistro del pilastro, mentre la British Route è stata ripetuta (2^ ripetizione) da un team internazionale Emmanuel Pellissier e Emmanuel Guy (Francia), Attila Osvath (Ungheria) e Marko Prezelj (Slovenia).
source: The BMC.co.uk
ms