La stagione patagonica dei Ragni - Up-Climbing

La stagione patagonica dei Ragni

Riassumiamo in poche righe i movimenti delle tre spedizioni dei Ragni di Lecco in questa stagione patagonica.

Cerro Mangiafuoco

La squadra Luca Schiera-Paolo Marazzi ha già raggiunto l’obiettivo: il 13 gennaio i due Ragni hanno realizzato la prima ascensione di una cima inviolata da loro battezzata Cerro Mangiafuoco. Una splendida avventura esplorativa che ha avuto inizio, ovviamente, con i soliti imprevisti patagonici e con una fatica bestiale per trasportare in autonomia gran parte del materiale verso la parete: tre giornate di cammino fra un labirinto di crepacci e l’immancabile vento di bufera. Poi cinque giorni di attesa bloccati in tenda dalla pioggia. Dopo il riposo forzato, ecco una finestra di un giorno e mezzo senza vento. “Ripartiamo abbastanza leggeri con l’obiettivo di scalare lo spigolo est della montagna senza nome che vogliamo salire.” racconta Luca Schiera. “Dormiamo sul posto da bivacco sul ghiacciaio Nef e arriviamo alla base della parete appena in tempo per vedere la linea e le condizioni, scaviamo una truna alla base e dormiamo lì dentro. Nella notte il vento cala e alle 6 partiamo. In breve raggiungiamo il colle dove parte lo spigolo e in poche ore superiamo la prima parte della via.
La parte in mezzo, che sembrava facile, è invece delicata per la difficoltà di trovare la via fra le torri e le creste di neve. I risalti di roccia più ripidi con gli scarponi e zaino diventano molto impegnativi, ma raggiungiamo il muro finale nel primo pomeriggio. Ci sono due fessure larghe in cui corre acqua e una terza meno larga e in parte asciutta, partiamo in scarpette dalla cengia e con un bel runout iniziale arriviamo sotto l’ultimo tiro, alle due del pomeriggio siamo in cima.

La montagna, secondo le nostre misure, dovrebbe essere alta poco meno di 2000 metri, l’abbiamo chiamata Cerro Mangiafuoco. La via si chiama “L’appel du vide”, 6c M4 400 m dal colle alla cima”.

Cerro Torre, Parete Est

Se le fatiche di Schiera e Marazzi si possono dire concluse, c’è ancora molto da fare per Matteo Della Bordella e Matteo Pasquetto, impegnati nell’apertura di una nuova via sulla parete Est del Cerro Torre. Finora i due hanno sfruttato saggiamente le finestre di bel tempo, riuscendo a salire al piccolo nevaio triangolare sospeso a un quarto della parete e a proseguire per altri otto tiri in direzione del grande camino che solca la parte destra della parete. “Abbiamo fatto circa 500 o 550 metri di parete sui1200 totali, quindi siamo a poco meno della metà”, conferma Della Bordella. I due alpinisti sono appena ripartiti per un secondo tentativo.

A caccia di “classiche”

Delle tre spedizioni dei Ragni attive in questa stagione patagonica, quella di Dimitri Anghileri e Riky Felderer è partita con meno aspettative.
Alla loro prima esperienza sulle montagne della Patagonia, Anghileri e Felderer sono partiti con l’obiettivo di ripetere qualche bella salita classica. Nelle scorse settimane hanno salito l’Aguja Guillaumet sul lungo filo di cresta percorso dalla via Giordani e dalla via Fonrouge. Hanno anche ripercorso la via Argentina sull’Aguja Mermoz. Infine Dimitri, in cordata con Daniel Ladurner e Aaron Durogati, ha salito anche la Whillans-Cochrane all’Aguja Poincenot.
Un buon carnet nel quale potrebbe entrare qualche altra cima, meteo permettendo, prima della conclusione della spedizione.
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