Patagonia – Sloveni sul Fitz Roy - Up-Climbing

Patagonia – Sloveni sul Fitz Roy

 
 
Gli sloveni Boris Lorenčič e Urban Ažman sono riusciti a portare a termine la seconda ripetizione della difficile e lunga Tehuelche  sulla parete nord del Fitz Roy. La prima se l’erano aggiudicata  l’argentino Rolando Garibotti e l’americano Doug Byerly, tra l’8 e il 9 dicembre 1996, in 34 ore. In quell’occasione i due pulirono anche la via dalle corde fisse rimaste dalla prima ascensione e completarono l’itinerario fino in cima. Infatti i primi salitori si erano arrestati a 100 metri dalla sommità, non per particolari difficoltà tecniche del tratto, peraltro abbastanza facile, ma per il sopraggiungere del maltempo. Lorenčič e Ažman sono partiti dal Paso del Quadrado l’11 di gennaio giungendo all’attacco verso le 7,  hanno salito la via in 44 ore, bivaccando appesi ad una sosta circa 300 metri sopra la grande cengia, nel primo terzo di parete. Il giorno successivo hanno completato l’itinerario, lungo ben 1300 metri con difficoltà di 6b+ e A2, toccando la cima del Fitz alle 3 del mattino. La discesa in doppia ha impegnato i due per 8 ore  Gli sloveni hanno trovato, lungo la via, una bellissima roccia e difficoltà elevate, specie nel Diedro di Marco, un immenso angolo roccioso con una larga fessura offwidth di ostica soluzione. E’ così chiamato perché fu salito da capocordata dal fortissimo triestino Marco Sterni. Molto ghiaccio, anche nelle restanti spaccature, non ha reso vita facile ai due coriacei arrampicatori. Tehuelche è una via grandiosa che si addentra nelle grandi pieghe del Fitz Roy, una linea logica ed elegante di grande impegno,  aperta nel gennaio 1986 dagli italiani Marco Sterni, Mauro Petronio, Carlo Barbolini, Massimo Boni, Angelo Pozzi e Mauro Rontini.
m.s.

Condividi: