Piolets d’or – I vincitori - Up-Climbing

Piolets d’or – I vincitori

Si è svolta il 25 aprile a Chamonix la cerimonia di premiazione del Piolets d’or.
Ciascun team nominato ha presentato la sua salita, quindi la giuria si è riunita ed ha dichiarato i vincitori. Il presidente Doug Scott  ha insistito sul fatto che tutte e 6 le ascensioni nominate sono eccezionali. Sono stati attribuiti 3 Piolets d’or. Ciascuna delle salite premiate risponde a uno dei criteri della “nuova carta di assegnazione del premio”, ma rispetta anche gli altri punti della carta stessa: spirito esplorativo, impegno e autonomia e un livello tecnico particolarmente alto.
 
 
Spirito esplorativo: prima ascensione della parete sud-est del Kamet (7756m –  India)
La cordata giapponese (mista) composta Kazuya Hiraide e Kei Taniguchi apre in stile alpino la parete  sud-est  ancora vergine  del Kamet dal 26 settembre al 7 ottobre 2008.
Via Samurai directe.
Lunghezza: 1800m.
Difficoltà: M5+, A1 5+.
Sono I primi alpinisti a tentare questa parete e a salirla. Kei Taniguchi è la prima donna a ricevere il premio.
 
Impegno: nuova via sulla parete nord del Kalanka (6931m –  India)
Nel settembre 2008, i giapponesi Fumitaka Ichimura, Yusuke Sato e Kazuki Amano realizzano in stile alpino Bushido una nuova via sulla parete nord del Kalanka mai salito integralmente.
Lunghezza: 1800m
Difficoltà: M5
Durante l’ascensione, quando già avevano percorso due terzi di parete, una tempesta di neve ha bloccato la cordata per 3 giorni. Una volta terminata la tempesta, invece di scenderei, hanno continuato fino in cima.
 
Difficoltà tecnica: prima ascensione della parete nord del  Tengkampoche (6500m –  Népal)
Gli svizzeri Ueli Steck e Simon Anthamatten aprono in stile alpino una nuova via nuova sull’incalata nord del  Tengkampoche, dal 21 al 24 aprile 2008.
Via : Checkmate.
Lunghezza: 2000m
Difficoltà: M7, WI 5, VI/A0.
Il livello tecnico molto elevato ha impressionato la giuria. Si tratta di una via con difficoltà mai superate a queste altezze.
 
Peter Habeler, primo uomo sulla cima dell’Everest senza ossigeno, con Reinold Messner nel 1978 e membro della giuria, ha dichiarato in merito al criterio di assegnazione delle “Piccozze d’oro”: « Non si tratta più di pervenire al successo a tutti i costi, utilizzando artifici finanziari, tecnici (ossigeno,corde fisse, portatori, prodotti dopanti ecc.)… E’ lo stile che è importante. Oggi, anche se la cima non è raggiunta, ma se la spedizione è innovativa, essa può essere premiata
 
« Questa edizione segna la rinascita dei Piolets d’or. Per noi non ci sono nè vincitori nè vinti. I premiati sono gli ambasciatori di una pratica, di un’ arte, d’una passione.» queste le parole del presidente della giuria,  Doug Scott,  al termine della manifestazione.
 
Il 24 aprile a Courmayeur, in una sala colma di persone, si è vissuto  un momento di grande intensità e commozione alla consegna del primo Piolet d’or alla carriera a Walter Bonatti. A 79 anni, Bonatti, rimane un punto di riferimento assoluto nella storia dell’alpinismo. Con questo premio si rende omaggio ad una carriera eccezionale e ad un uomo di carattere e spessore non comune. “ Non dimenticate che la solitudine sviluppa la sensibilità e le nostre emozioni” Ha dichiarato Walter Bonatti.
 
Aderendo allo spirito dei Piolets d’or, l’Alpine Club ha creato lo "Spirit of mountaineering", un riconoscimento per un gruppo di alpinisti che si è impegnato per  salvare una vita. Nel maggio del 2008, sui pendii dell’ l’Annapurna, Inaki Ochoa de Olza  è stato colto da edema cerebrale e polmonare. E’ stato soccorso da 6 alpinisti che non hanno esitato ad abbandonare i loro progetti per prestagli soccorso. Inaki purtroppo non è sopravvissuto. I 6 alpinisti sono:
 
Horia Colibasanu (ROU), Ueli Steck (SUI), Simon Anthamatten (SUI), Denis Urubko (KAZ), Alexei Bolotov (RUS) e Don Bowie (CAN).
 www.up-climbing.com/it/news/ghiaccio-e-misto/presentate-le-nomination-al-17–piolets-d-or 

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