Prima ascensione del Saraghrar Nord-Ovest - Up-Climbing

Prima ascensione del Saraghrar Nord-Ovest

Nel mese di settembre 2021 i georgiani Archil Badriashvili, Baqar Gelashvili e Giorgi Tepnadze hanno realizzato la prima ascensione del Saraghrar Nord-Ovest (7303 m).

Situato nell’Hindu Kush pakistano, il Saraghrar si compone di cinque cime: la nord-est (7349 m), massima elevazione; la sud-est (7208 m); sud (7307 m); sud-ovest (7148 m); nord-ovest (7303 m). La prima salita della cima principale è stata effettuata nel 1959 da una spedizione esplorativa del CAI. La cima nord-ovest invece è rimasta a lungo inviolata, malgrado alcuni tentativi.

Badriashvili, Gelashvili e Tepnadze si sono acclimatati sul Languta-e-Barfi (6833 m), una bella montagna innevata chiamata dai locals “la sposa dell’Hindu Kush”. L’ascensione si è svolta lungo la parete sud, anch’essa fino ad allora inviolata, con un’uscita in cresta. Questa impresa (prima salita della parete sud e terza ascensione assoluta della montagna) è stata relativamente facile per i tre forti georgiani, saliti slegati in soli due giorni e scesi per la stessa via con qualche abalakov (1800 metri di parete…).

Dopo questo primo successo Badriashvili, Gelashvili e Tepnadze si sono sentiti pronti per l’obiettivo principale della spedizione, il Saraghrar. I tre hanno affrontato la parete nord-ovest della cima nord-ovest passando per la via più ovvia ed elegante, ovvero il grande canalone ghiacciato che solca centralmente la parete. Più in alto, quando il canalone si interrompe contro una grande parete di granito, i georgiani si sono spostati a sinistra e hanno scalato prima la parete, poi la seguente cresta che li ha condotti in vetta. La discesa si è svolta per la via di salita.

Recentemente Archil Badriashvili ha pubblicato sui social i dettagli dell’ascensione: 2300 metri di parete con difficoltà di ED2, UIAA VII, M5+, A3+, 80/90° e grado 6B (Caucaso). Sette bivacchi, otto in totale, e un’impegnativa discesa fatta parzialmente in doppia.

MR. Fonte: social network Archil Badriashvili.

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