BLU NORD, 7b+ e A1 - Up-Climbing

BLU NORD, 7b+ e A1

Eugenio Pesci presenta una nuova via sulla ovest del Sasso Cavallo

Eugenio Pesci e Marta Pirovano hanno aperto, tra il 2019 e il 2022, una nuova via sulla parete ovest del Sasso Cavallo, una delle strutture più imponenti del Gruppo delle Grigne.

In apertura su L3. Foto E. Pesci

Eugenio Pesci commenta:

Su questa grande parete, quasi del tutto, a tutto il 2019, incredibilmente inesplorata, abbiamo aperto una nuova via sportiva. L’itinerario, il cui sviluppo è di circa 300 metri per nove lunghezze di corda, è il primo in questo ampio settore che offre notevoli possibilità per vie di alta o altissima difficoltà, soprattutto nella sua parte destra, la cui altezza raggiunge i 500 metri.

La roccia è quella tipica del Sasso Cavallo, sempre ottima o buona, con qualche breve tratto che esige attenzione, soprattutto sullo scorbutico primo tiro e alla partenza del terzo. La chiodatura a fix sui tiri e alle soste è ottima, anche se ci sono numerosi passaggi obbligatori. Lo stile di scalata non è mai molto fisico, ma la via è costantemente tecnica con un gran uso di piedi, non di rado con passaggi in aderenza non facili. Soste abbastanza scomode. La calata in doppia sulla via è possibile ma sconsigliata per alcuni traversi ed è da considerarsi solo come ipotesi di ripiego, con le dovute attenzioni. Portare 16 rinvii e fettucce per allungare le protezioni ove necessario, in particolare sulla L1, sulla L3, sulla L6 e sulla L9 di uscita originaria (se si esce da quest’ultima utili un paio di friend medi nell’ultima parte del tiro).

 

Gruppo delle Grigne, Alpi e Prealpi Bergamasche (Lombardia)
Sasso Cavallo 1923 m, parete ovest
Blu Nord
Eugenio Pesci e Marta Pirovano, 2019-2022. Prima ripetizione: Giorgio Confalonieri, Eugenio Pesci, agosto 2022, in 7 ore
300 m, 9L. 7b+ e due fix A1, S2+/III

Materiale. Classico da roccia, 16 rinvii, cordini per allungare le protezioni, 1-2 friends di dimensione media utili per l’uscita originale.

Accesso.

Più faticoso e sconsigliabile: Da Mandello del Lario (LC) salire a Rongio e lasciare l’auto presso quest’ultima località. Seguire il sentiero per il Rifugio Elisa e, presso la Grotta della Ferrera, salire a sinistra fino alla Gardata. Da qui salire ancora a sinistra in direzione del Rifugio Bietti, prendendo poi a destra nuovamente in direzione Rifugio Elisa fino a trovarsi sotto un ripido prato. Risalirlo verso sinistra, entrando in un bosco fitto da attraversare al meglio in diagonale verso sinistra. Raggiungere così la base della parete. Fiancheggiarla per qualche decina di metri in discesa arrivando all’altezza della via: fix visibili, critta alla base. 3 h, circa 1100 metri di dislivello. Se si sceglie questa soluzione sarà poi necessario, dall’uscita della via, risalire alla Bocchetta di Val Cassina e scendere poi per l’omonimo canale fino alla base della parete sud e al sentiero della Val Meria, che riporta in discesa a Rongio.

Più consigliabile: raggiungere il Vo’ di Moncodeno, poco dopo il Passo del Cainallo, sopra Esino Lario (LC). Parcheggio a pagamento. Da qui seguire il sentiero per il Rifugio Bietti, che si raggiunge in 1 h 30’. Dal rifugio procedere per sentiero classico fino alla Bocchetta di Val Cassina, scende poi lungo l’intero canale di Val Cassina (ripido, tratti attrezzati con catene e pioli metallici, generalmente innevato o gelato dalla prima neve ad aprile/maggio, in tal caso necessari ramponi). Dalla base del canale costeggiare per esile traccia verso destra (faccia a valle) tutta la parete sud del Sasso Cavallo fino al colletto del Sasso della Merenda, che si raggiunge con una leggera risalita. Passati sul cupo (la mattina) versante ovest, fiancheggiare la parete per circa 150 m in discesa fino a vedere i fix della via e la scritta sulla roccia. 3 h dal parcheggio.

Relazione.

Tracciato

L1: è il tiro meno bello. Partenza su roccia cattiva e muro verticale con tratti delicati, rinviare alternato. In uscita tenersi a sinistra, 6c+, 40 m;

L2: partenza tecnica e placca con passaggi in aderenza, S3 molto scomoda, appesa, 1 fix di servizio a destra. 6c, 35 m;

L3: superare uno strapiombino su roccia delicata, poi dirigersi lungamente in diagonale a sinistra su placca tecnica di piedi, rinviando alternato e tenendosi a destra in uscita. Un fix non visibile. 6b+, 56 m;

L4: diritti per muro di dita, poi inusuale diedro obliquo piuttosto tecnico, 6c+, 25 m;

L5: muro fisico verticale e runout obbligatorio, 7a+, 15 m;

L6: ostico muro verticale, poi esposto traverso a sinistra e ancora diritti con uscita obbligatoria. 7b e due fix A1, 30 m;

L7: diagonale a sinistra verso uno spigolo, poi diritti per bella placca salendo fino a una cengetta. Seguirla a sinistra per una decina di metri fino alla sosta. Rinviare alternato. 6c+, 55 m;

L8: splendido muro grigio, tecnico con una sezione di dita in alto, attenzione al rinviaggio alla fine del traversino. 7b+, 25 m;

L9: questa è l’uscita originale, meno consigliabile. Traversare 10 m a destra verso uno spigolo, poi diritti seguendo i fix, con qualche zig zag, fino a un tratto più facile sprotetto di circa 20 m (utili friends) su cui è necessario prestare attenzione. Erba e qualche lama mobile, S9 da attrezzare su albero. 6b, 60 m.

Sono attrezzate due varianti d’uscita a partire dalla S8.

Variante A, consigliata. Traversare a sinistra fino a un diedrino con lama, poi seguire una serie di belle placche tecniche. S9 sul bordo della cresta su due fix. 7a, 40 m.

Variante B. Lunghezza molto difficile diritta sopra la sosta: muro estremo di dita poi ancora passaggi difficili con spit lunghi su muretti e placche. NL, 45 m.

Gli apritori

Discesa. Dalla S9 in cresta scendere per circa 100 m nel bosco ripido, tagliando poi verso destra fino a una zona più pietrosa. Attraversare un ampio pendio aperto mirando a una cresta pianeggiante in direzione Rifugio Bietti. Raggiungerla all’incirca nel suo punto mediano (attenzione a non abbassarsi troppo) e scendere sul versante esposto sul Rifugio Bietti senza via obbligata, ma tenendosi verso destra (dir. della discesa) per circa 200 m e raggiungendo poi, sempre verso destra in diagonale, un canale con roccette sottostante una parete rocciosa. Qui si trova un’evidente traccia (antico Sentiero dei Cacciatori, oggi in quasi totale disuso). Seguirla in orizzontale sotto una parete, risalendo alcune roccette per pochi metri dove essa si perde e ritrovandola, ora in salita, fino a portarsi in una vaga conca sovrastata da una parete a grotta. Qui procedere a sinistra senza via obbligata in una zona di fitti mughi, con alcuni saliscendi, fino a fare ingresso in un evidente, ampio ed elementare canalone roccioso a debole pendenza. Risalirlo al meglio per circa 300 m, raggiungendo nuovamente il sentiero che dal Rifugio Bietti sale verso destra al Canale di Val Cassina. Per questo sentiero, verso sinistra, in 15’ si raggiunge il rifugio. 1 h 30’ dall’uscita della via. Prestare attenzione soprattutto in caso di nebbia o al buio (necessarie le frontali).

 

MR. Informazioni e immagini fornite da Eugenio Pesci.

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