Lotta Continua, 8b, prima libera - Up-Climbing

Lotta Continua, 8b, prima libera

Nei giorni 8 e 9 novembre 2021 Matteo De Zaiacomo, Simone Manzi e Max Piazza hanno realizzato la prima libera di “Lotta Continua”, una difficile linea aperta in artificiale sul Precipizio di Strem (Val Bodengo) quasi trent’anni fa.

Simone Manzi racconta:

“Lotta Continua” è una via d’altri tempi, aperta bivaccando in parete con le amache, piantando gli spit a mano e arrangiandosi con i materiali e le tecniche per l’artificiale che, diversamente da Yosemite, da noi non sono mai andati troppo di moda.

Ne è uscita una via ingaggiosa, temuta e mai troppo presa in considerazione chissà poi perché, tant’è che dal 1994 (anno in cui è stata terminata la via) nessuno l’ha più ripetuta a eccezione della forte Guida Pio Guanella, in solitaria nel 2005.

E poi arriva il Giga (Matteo De Zaiacomo) che, insieme al padre Silvano e a Max (Maximiliano Piazza), inizia nel 2018 il coraggioso tentativo di ripetere in completa arrampicata libera l’intera via! Un sogno! Che purtroppo si arresta alla S7 dove le fisse rimangono a penzolare nel vuoto fino all’autunno di quest’anno quando, durante una chiaccherata, il Giga mi chiede di unirmi a lui e a Max per riprendere quel vecchio progetto rimasto a metà, richiodare l’intera via e tentare la libera!

Saliamo in parete cinque volte per richiodare e ripulire la via e finalmente, in due giornate pazzesche e perfette di un autunno magico, ripetiamo la tanto sognata “Lotta Continua”, in libera e dormendo in parete!

Un grandissimo grazie a Giga e Max per questa bellissima avventura… e a Marcel Shenk per il portaledge!

 

Val Bodengo, Valchiavenna, Alpi Lepontine (Lombardia)
Precipizio di Strem, 1950 m ca., versante sud
Lotta Continua
Nicola Noè, Paolo Cogliati, Vittorio Tamagni, Luca Valli, 7 giorni totali in tre diversi tentativi tra luglio 1993 e luglio 1994. Prima solitaria: Pio Guanella, 2005. Prima salita in libera: Matteo De Zaiacomo, Simone Manzi, Max Piazza, 8 e 9 novembre 2021
420 m, 13 L (14 nella relazione originale), 8b (VI+/A3)

 

Materiale (per la salita in libera). Classico da roccia con 10 rinvii, friends (da 0.2 a 3 BD, ev. uno 0.1).

Accesso. Percorrere la SP2 in direzione Chiavenna (SO). Arrivati a Gordona oltrepassare una rotonda, proseguire e, prima di un ponte, svoltare a sinistra in Via degli Emigranti. Seguire la strada che sale con due tornanti fra le case fino al cartello che indica l’inizio della strada consortile (per il transito sulla strada della Val Bodengo è necessario munirsi di un permesso, acquistabile presso i bar Doc, San Martino e La Fuss nel comune di Gordona). Salire per la strada a tratti cementata e a tratti sterrata fino al suo termine in loc. Corte Terza, caratteristico alpeggio posto proprio alla base del Precipizio di Strem. Circa 30/40’ da Gordona.

A piedi risalire il prato dietro le case di Corte Terza individuando alcuni ometti all’inizio del bosco. Seguire un’esile traccia sulla sinistra idrografica del torrente (spesso in secca) che scende dalle pareti. Quasi alla fine del conoide (cartello in alto a destra su un faggio) risalire per traccia la faggeta sulla destra; un tratto attrezzato con una corda fissa porta fino alla base delle Placche dell’Aquila (20’ dall’auto). Proseguire verso sinistra fino a individuare una nuova linea di corde fisse che risale il costone a sinistra della placconata. Un tratto su grossi cespugli porta a un’altra corda e in breve all’altezza della Parete della Ragnatela. Traversare (corde fisse) le facili placche fino alla base della parete e salire lungo il pendio poco a sinistra, prima su rocce rotte, poi nel bosco, tenendosi a circa 100 m dalla parete. Si supera così il pendio d’accesso ai pascoli superiori, alla base del Precipizio di Strem. Senza traccia obbligata traversare sotto la parete. Attacco presso una placca di roccia scura sotto la verticale del grande tetto. 1h 30’ dall’auto.

Relazione.

L1, L’inizio: prima facile e su roccia scura (primo spit originale!) che poi cambia e diventa bianca e più impegnativa. 6c (VI/A2), 30 m;
L2, Il diedrino: breve diedrino verso sinistra, poi con prese grosse e distanti fino alla placca a tacche che precede la sosta; vedere i due copperhead martellati è già un’emozione! 7a (A3), 20 m;
L3, Il tetto: traverso facile a sinistra, quindi un poco più impegnativo fin sotto lo strapiombo (presente sosta intermedia originale); da qui boulder molto difficile e intenso e ancora alcuni metri più facili ma che non mollano fino in sosta! È possibile superare il tratto più difficile con alcuni passi in A1 sugli spit. 8b (V+/A2), 30 m;
L4, Il traverso sui buchi: bella e varia lunghezza. Con già un bel vuoto sotto al culo salire la fessura sopra la sosta, traversare a destra sotto il tetto su placca a buchi, quindi boulder dinamico per raggiungere il diedrino che porta in sosta. 7b (VI+/A2), 25 m;
L5, Il 7c lungo! Bellissima lunghezza, di resistenza e su roccia super, in leggera e continua diagonale verso sinistra; attenzione agli attriti nella prima parte del tiro. 7b+ (VI+/A2+), 30 m;
L6, Il muro dei batuk. Difficili passi iniziali a destra della sosta, poi traversino a destra e superamento di un tettino con alcuni passi non banali, quindi a sinistra alla sosta. 7a+ (V+/A3), 20 m;
L7, Il tiro del portaledge. Altra bella lunghezza su ottima roccia e chiodatura abbastanza distanziata; sosta a destra su comoda cengia. 6c (VI/A2), 20 m;
L8, Il tiro della Nicchia. Dalla sosta a destra; con percorso a zig-zag si raggiunge la “Nicchia dei cristalli” dove gli apritori Paolo e Nicola trascorsero una notte in amaca sotto un violento temporale. 6b (VI-/A3), 30 m;
L9, L’uscita dalla Nicchia. Bel muro articolato all’apparenza marcetto, altro breve muretto su roccia scura e quindi più facilmente ma con poche protezioni, prima dritti e poi verso sinistra, alla sosta alla base del pilastro staccato. 6c (VI/A2), 40 m;
L10, Il camino. Largo camino via via più facile. VI+, 40 m;
L11, Il lamone. Bellissimo lamone che parte dalla sosta, quindi con alcuni passi in placca e camino aggirare a sinistra un isolotto con erba e proseguire su una rampa erbosa; un’ultima facile placchetta conduce alla sosta. VI, 40 m;
L12, La placca: difficile placca tecnica molto ripida, quindi in diagonale a destra su rampa erbosa e facile colatoio fino in sosta. 7b (V/A2+), 40 m.
L13, L’ultimo! Dritti su roccia e zolle d’erba sempre più frequenti fino a raggiungere i pascoli sommitali. IV, 50 m.

 

Discesa. Dall’uscita della via salire verso sinistra fino a un pulpito dove si trova la sosta di calata a spit della via “Il Pilastro degli Estremi”. Fare due calate in doppia dritte su questa via fino alla S11 di Lotta Continua. Proseguire quindi in doppia lungo la via di salita saltando S8 e S6 fino alla S5; dalla S5 con una calata in verticale fuori via si arriva a una sosta sul bordo del tetto, da lì a terra.

 

MR. Informazioni e immagini fornite da Simone Manzi.

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