
17 Apr Ombre sempre più oscure sulla Val di Mello
Lo scempio nella Valle è solo all’inizio!
Dopo la doccia fredda arrivata in questi giorni, con la news che in Val di Mello le ruspe hanno dato inizio al famigerato progetto Ersaf (che dopo lo scalpore di due anni sembrava ridimensionato a semplici opere di manutenzione che sarebbero state discusse con le controparti) le reazioni continuano a crescere e molti retroscena inquietanti vengono alla luce.
Iniziamo dal progetto, che abbiamo recuperato integralmente. Da quello che emerge dalla lettura si evince che quanto fatto finora è solo l’inizio dello scempio. Gli scavi e gli interventi effettuati in questi giorni sono relativi alla costruzione di scogliere sul Torrente Mello che così sono descritte nel progetto:
“Realizzazione di una scogliera rinverdita in sponda sinistra del Torrente Mello in un tratto dove la percorribilità del sentiero è difficoltosa a causa della presenza di un cumulo di massi ciclopici e dove ci sono evidenti segni di erosione spondale che vanno a interessare anche il tracciato. Le scogliere sono opere di difesa spondale longitudinale realizzate con grossi massi disposti parallelamente al corso della corrente con la superficie lato fiume inclinata in modo tale da conferire all’alveo una sezione a forma trapezia. Quest’opera permette di rendere accessibile questo tratto di sentiero anche alle joelette e lo preserva da ulteriori erosioni (…) I materiali da impiegare sono massi ciclopici con volume medio di 0.45 mc da reperire in loco fuori alveo e talee di salice, anch’esse reperite in loco.”
E ancora leggiamo in uno dei documenti:
“Saranno realizzate 3 scogliere in totale:
1) scogliera sul torrente Mello di raccordo al posteggio. Questa scogliera sarà realizzata nell’ara del posteggio a ridosso del muro di calcestruzzo attualmente esistente. Il basamento ha una larghezza di 1.7 m mentre il coronamento di 1.2 m. La scogliera sarà lunga 85 m e avrà un’altezza di 1.8 m;
2) scogliera sul torrente Mello presso il laghetto. Questa scogliera sarà realizzata nell’area dove è presente il laghetto con lo scopo rendere accessibile il sentiero, in particolare nei periodi successivi a eventi meteorici importanti. Il basamento ha una larghezza di 2 m mentre il coronamento di 1.2. La scogliera sarà lunga 30 m e avrà un’altezza crescente sino a 0.8 – 1 m;
3) scogliera sul torrente Mello presso Cascina Piana. Questa scogliera sarà realizzata con lo scopo di rendere accessibile il sentiero, in particolare nei periodi successivi a eventi meteorici importanti. Il basamento ha una larghezza di 1.5 m mentre il coronamento di 0.9 m. La scogliera sarà lunga 30 m e avrà un’altezza di 2.3 m.”
Nel computo del progetto si trova anche questa voce in relazione a questi interventi:
“Scavo di fondazione in sezione obbligata da eseguirsi con qualsiasi mezzo poi regolarizzato a mano in terreno di qualsiasi natura, consistenza e giacitura, compresi: rimozione strutture e/o trovanti, il carico e l’allontanamento del materiale, eventuale smaltimento in pubblica discarica, taglio piante e estirpazione ceppaie, aggottamento acqua”
Risulta quindi evidenti come queste opere siano enormi e destinate a stravolgere irrimediabilmente l’ambiente circostante. E sono solo una parte degli interventi previsti, che toccano anche sentieri, ponti, muretti, installazione di toilette ecc.
I lavori effettuati in questi giorni sarebbero quindi relativi alle due scogliere presso il laghetto e presso Cascina piana.
In un articolo comparso oggi su La Provincia di Sondrio, di cui sopra riportiamo il testo nell’immagine sopra, Jacopo Merizzi (che nel 2019 ha portato alla luce il problema di tale progetto e ha portato avanti i confronti con Ersaf) ha effettuato un sopralluogo per controllare l’entità dei lavori. A quanto riporta, mentre quelli svolti presso il laghetto sono stati eseguiti correttamente, quelli a Cascina Piana sono “senza senso” con un argine di ben 60 metri.
È curioso che i sostenitori dell’Ersaf che si sono fatti sentire in rete per minimizzare gli interventi realizzati (con tanto di video con droni a documentare la limitatezza degli interventi…e i droni sono vietati nella riserva…) si siano limitati a riprendere proprio i lavori al laghetto – dove a quanto pare sono stati di poco impatto – ma abbiano dimenticato di documentare l’argine di Cascina Piana, di cui parla Merizzi nell’articolo.
Comunque, sempre dal progetto, riportiamo sopra la foto che rappresenta il luogo incantevole in cui si prevedeva di costruire la scogliera, ora diventata realtà…
Ancora dalla Provincia di oggi, è la notizia del disappunto dell’Assessore Regionale Massimo Sertori, infuriato con Ersaf per l’avvio questi lavori, di cui sostiene di non aver saputo nulla a fronte degli accordi presi due anni fa.
Ribadiamo ancora che dopo la bufera del Marzo 2019, Ersaf aveva trovato un accordo con le controparti per limitare l’invasività del progetto e fu preso anche l’impegno, sia da parte di Ersaf che di Sertori, di aggiornare sull’evoluzione del progetto, per permettere la vigilanza e il confronto con tutte le parti.
È però un dato di fatto che il progetto ora avviatosi è stato definito e a inizio 2020, evidentemente all’insaputa di tutti quelli a cui Ersaf aveva garantito aggiornamenti e dialogo, nella completa noncuranza della parola data.
Una vicenda che di giorno in giorno si rivela sempre più preoccupante e di cui non mancheremo di darvi aggiornamenti.
Alberto Milani
A questo link potete trovare il precedente articolo sulle ruspe in Val di Mello e a questo podcast la Vertical News diffusa da Climbing Radio con anche parte dell’intervista svolta nel marzo 2019 al responsabile di Ersaf.