Quattordici agosto - Up-Climbing

Quattordici agosto

Enrico Sasso e Andrea Parodi hanno aperto Quattordici agosto, una nuova via sul Monte Pareto.

Quattordici agosto offre una scalata bella e varia. Malgrado la sinistra fama della Cima Pareto e del Marguaréis in generale, la qualità della roccia non è poi così scadente. Dopo due tiri su rampe in gran parte erbose si prosegue per diedri, camini e placche abbastanza solidi. Lo strapiombo dell’ultima lunghezza, il passaggio più difficile e friabile dell’intera salita, è fortunatamente ben proteggibile.

La via è stata battezzata in memoria del tragico crollo del Ponte Morandi, avvenuto esattamente un anno prima dell’apertura.

 

Valle Pesio, Alpi Liguri (Piemonte)
Cima Pareto 2538 m, parete nord
Quattordici agosto
Andrea Parodi, Enrico Sasso, 14 agosto 2019
380 m, TD+, VII-

 

Materiale: classico da roccia, una decina di chiodi vari, doppia serie di friends (fino al n. 4 BD), nuts piccoli e medi.

Accesso: dal Rifugio Garelli (1970 m, raggiungibile in 2,30-3 ore dal Pian delle Gorre- Valle Pesio, Cuneo) seguire il sentiero della GTA che, scavalcando un costone, si dirige verso l’imponente bastionata rocciosa del Marguaréis. Tagliando con alcuni saliscendi un ripido pendio, il sentiero raggiunge il Laghetto del Marguaréis (1924 m), situato su un piccolo ripiano erboso costellato di massi, ai piedi del gigantesco conoide detritico che scende dal Canalone dei Genovesi. Qui lasciare a destra la traccia del GTA e prendere a sinistra un esile sentiero che sale verso sud-est in un valloncello sotto la parete settentrionale del Marguaréis. Innalzandosi fra erba, massi e pietrame, il sentierino conduce a una piccola conca, ai piedi di una morena sovrastata dalla strapiombante muraglia della Cima Pareto. La traccia prosegue sulla sinistra, inerpicandosi sulla morena inerbita. Più in alto piega a destra e taglia la parte alta della morena, dirigendosi verso l’ampio ed evidente Canalone dei Torinesi, che s’incunea tra la Cima Pareto e il basamento del Marguaréis. Giunti ai piedi di un masso isolato (pannello informativo sul Sentiero Sordella), seguire ancora per un tratto i segnavia che salgono a destra verso il Canalone dei Torinesi, poi piegare a sinistra per massi e detriti fino ai piedi della parete nord della Cima Pareto (1,15-1,30 ore dal Rifugio Garelli).

La parete nord della Cima Pareto è caratterizzata nella parte centrale da un grande diedro irregolare e svasato, chiuso in alto da alcuni tetti. La nuova via attacca lo zoccolo della parete a destra del grande diedro di roccia giallastra, alla base di una ripida rampa in parte erbosa.

Relazione:

L1: salire lungo la rampa per erba e rocce con discreti appigli, prima in diagonale a destra, poi dritti fino a un terrazzino dove sostare su spuntone e friend. IV, 40 m;
L2: un poco a destra per diedrini e rampe erbose fino a sbucare sul bordo di una grande cengia ascendente, proveniente dal Canalone dei Torinesi. IV+, 55 m;
L3: seguire la cengia verso sinistra per tracce di camosci. Doppiato lo spigolo di un torrione, continuare in salita diagonale a sinistra, per rocce rotte e massi, fino alla base di un diedro-rampa obliquo a destra. II, 50 m;
L4: risalire il bel diedro-rampa fino a una forcellina che immette in un canale dal fondo detritico, che separa la parete da un torrione staccato. Sostare a sinistra del canale, su un terrazzino alla base di un diedro-camino leggermente obliquo a destra. IV, V, 50 m;
L5: scalare il diedro-camino (V+) e uscire su un terrazzo. Proseguire dritti per un diedro molto aperto, solcato da una fessura irregolare (VI+). Sostare su cengia spiovente. VI+, 40 m;
L6: salire a sinistra lungo la cengia sfuggente fino a prendere un camino assai stretto, all’inizio strapiombante (VI-), poi verticale e su roccia buona (V+). Uscire su una larga rampa inclinata a sinistra, risalirla per rocce friabili e un po’ erbose (V-) fino a una sosta su gradini erbosi (un chiodo lasciato). VI-, 55 m;
L7: ancora a sinistra per la rampa di rocce rotte ed erba, ora più facile (II). Dopo una ventina di metri, prendere un diedro obliquo a destra (IV+). Sostare dopo una decina di metri. IV+, 30 m;
L8: continuare nel diedro chiuso da uno strapiombo, che si supera a destra su roccia friabile (VII-). Procedere più facilmente in un diedro camino (IV) e, salendo lungamente per placche poco inclinate ma piuttosto lisce (IV), arrivare infine alle roccette che precedono la vetta. VII-, 60 m.
 

Discesa: per i pendii erbosi del versante sud, puntando a destra, raggiungere l’ampia depressione del Colle dei Torinesi (2448 m), dove si trova una grossa dolina. Lasciandola a sinistra, seguire un sentierino che taglia su cengette, per aggirare il tratto più ripido del Canalone dei Torinesi. Scendere per cornici e balze rocciose aiutandosi con una corda fissa e fare ingresso nel canalone dove questo si allarga e diventa un po’ meno ripido. Abbassandosi per tracce fra i detriti, raggiungere i segnavia bianco-rossi del Sentiero Sordella che riportano al masso isolato già incontrato durante l’avvicinamento.

Relazione e immagini fornite dagli apritori.

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