
22 Apr Una speranza per la Valle?
Finalmente una notizia incoraggiante arriva dalla Val di Mello. Gli ultimi aggiornamenti.
Dopo le deprimenti immagini degli interventi disastrosi effettuati, l’indecoroso venire meno di Ersaf agli accordi presi nel 2019 con le controparti, l’indignazione e lo stupore generale (inclusa quella dell’assessore regionale Massimo Sertori), e la protesta di un gran numero di alpinisti, guide alpine e amanti della montagna (particolarmente significativo a riassunto della situazione è il commento rilasciato da Luca Schiera sul suo profilo Instagram), ecco che dalla parole si è arrivati ai fatti, con la svolta che tutti desideravamo!
È infatti notizia di ieri, di cui riportiamo sopra gli articoli pubblicati sul quotidiano La Provincia di Sondrio, che la Sovrintendenza, per annuncio dello stesso Assessore Sertori, ha fermato i lavori “a scopo cautelativo a fronte del pericolo di lesione del paesaggio”. Partirà inoltre una verifica e dei sopralluoghi per valutare se ciò che è stato malamente fatto finora è in linea con la documentazione pervenuta. Se così non fosse si procederà all’abbattimento dell’obbrobrioso muraglione di decine di metri realizzato nei giorni passati (che è solo uno dei tre previsti).
Oltre a Jacopo Merizzi e alle guide alpine, Sertori stesso è in prima linea nella difesa di questa valle, sempre più amareggiato dalla condotta di Ersaf, del tutto scorretta rispetto a quanto concordato anche con lui stesso due anni fa.
Sempre da La Provincia di ieri è anche la forte presa di posizione dell’imprenditore di Morbegno Maurizio Rocca, da sempre uno dei difensori della Valle. Oltre alla segnalazione alle Sovrintendenza, Rocca ha dichiarato di volersi anche rivolgere alla Procura, per quello che ritiene essere un vero abuso ambientale.
La mobilitazione a favore della Val di Mello è quindi massiccia e ci auguriamo che possa portare finalmente alla fine di questo progetto assurdo, i cui unici sostenitori sono solo l’Ersaf e il comune di Val Masino. Proprio a tal proposito, segnaliamo la posizione presa dal Sindaco Simone Songini e la dichiarazione che ha rilasciato in questi ultimi giorni, che potete trovare a questo link alla pagina Facebook di Tele Sondrio News.
A suo dire, gli interventi fatti sarebbero al fine di garantire “…la tutela e la sicurezza della Val di Mello, di chi ci abita e di chi la frequenta…perché ci sono esigenze legate alla conservazione del paesaggio e altre inerenti la prevenzione del rischio allo stesso modo importanti. Il bosco che avanza velocemente e il torrente che esonda rappresentano un pericolo reale per i fruitori della valle ma anche per l’abitato di San Martino. Da tempo si attendevano opere di regimazione idraulica necessarie per garantire la sicurezza del territorio ed evitare esondazioni del torrente, inoltre verrà recuperato l’antico tracciato della transumanza: sono elementi importanti che evidenziano la bontà del progetto che noi abbiamo condiviso (…)”. Una posizione analoga è quella dell’assessore Albino Taeggi: “Noi condividiamo il progetto di Ersaf nella sua interezza per tutto quanto è stato autorizzato: sicurezza e tutela sono temi prioritari per chi vive la montagna tutto l’anno, per chi vi risiede e si deve confrontare ogni giorno con le difficoltà causate da uno smottamento o da una piena del torrente (…) I lavori in corso risolvono molte problematiche e prevengono pericoli per la popolazione, in questo senso li riteniamo importanti e necessari”.
Quindi, a parere dell’amministrazione locale, il sentiero per disabili è in realtà un’opera per risolvere gravi problematiche idro-geologiche tali da comportare seri rischi per il paese di San Martino, a loro dire quotidianamente messo in ginocchio dalla natura con inondazioni, piene e distruzione…Uno scenario apocalittico dalle loro parole!
Non c’è che dire: nella Valle dell’arrampicata, anche gli amministratori cercano di dimostrarsi loro stessi arrampicatori…sugli specchi però. Una dichiarazione goffa per la quale la risposta è quella di Sertori stesso nell’articolo su La Provincia, che descrive le opere realizzate come “una scogliera adatta a un fiume che qui non c’è”.
Allo scopo di chiarire ulteriormente la situazione, ai microfoni di Climbing Radio Roberto Capucciati ha recentemente intervistato Stefano Scetti (uno dei padri del Melloblocco e una delle persone che maggiormente si sono battute, anche politicamente, per la Val Masino): potete risentire questa interessante intervista al seguente link per far maggiore luce sui retroscena della vicenda.
Ancora più recente (risale a ieri sera) è l’intervista sempre di Capucciati a Jacopo Merizzi, proprio in relazione allo stop ai lavori ad opera della Sovrintendenza. Un’analisi completa di tutta questa vicenda ricchissima di informazioni e che è sempre disponibile in podcast su Climbing Radio al seguente link.
Sorge quindi una speranza per la Valle, augurandosi che i lavori possano davvero essere fermati per sempre dopo le verifiche e sopralluoghi previsti nell’immediato futuro.
Continueremo a tenervi aggiornati sulle evoluzioni.
Alberto Milani