Val Brembana rock - Up-Climbing

Val Brembana rock

 
 
La Guida Alpina bergamasca Yuri Parimbelli ci presenta due zone in Val Brembana dove, con il collega Marco Tiraboschi (Kita)  e altri amici, ha aperto nuovi itinerari rocciosi, caratterizzati da un’attraente roccia calcarea. La loro attenzione si è rivolta alle solari pareti di Valtorta e all’ombroso torrione del Menna.
 
 
 
DUE PAROLE
 
di Yuri Parimbelli
I rilievi montuosi delle Orobie non offrono pareti importanti e compatte, a parte la Presolana s’intende, però cercando nelle valli laterali e meno conosciute si possono trovare molte strutture interessanti con roccia buona, isolate ed immerse in un ambiente spettacolare. Basta voler camminare un po’, ma neanche tanto, e aver voglia di vedere posti nuovi.
 
E’ Kita, all’anagrafe Marco Tiraboschi, lo “scopritore “ di questi angoli di roccia. Da profondo conoscitore delle montagne della Val Brembana sa più o meno dove andare a cercare e fortunatamente poi mi coinvolge nella apertura di nuove salite. Le pareti non sono mai molto alte, massimo 150/200 metri ma è impagabile il fatto di essere da soli in un bel posto e guardare la valle dall’ alto, da una prospettiva nuova, e riconoscere dall’altra parte, in lontananza, dei posti dove sei già stato e ricordarti che sei a casa tua.
 
Nonostante io sia un cittadino in queste situazioni mi sento a casa e mi sento sereno. Soprattutto quando sono con i miei amici, con loro ho passato fantastiche giornate e più queste giornate sono state impegnative o faticose, maggiore è il piacere con cui le ricordo. Non sono mancate situazioni divertenti, trapani volati giù e miracolosamente incastrati poco sotto, porta materiali strappati con conseguente pioggia di vari ammennicoli, punte del trapano dimenticate in macchina … ma siamo sempre riusciti a riderci sopra e a prenderci un po’ in giro.
 
Queste giornate mi hanno sempre più legato alle persone con cui ho condiviso queste salite, persone che apprezzo e stimo sempre di più, non tanto per le salite o per il loro “livello”, ma perché sono veri amici soprattutto nella vita. Loro, come me, hanno la stessa voglia di andare in giro e mettersi in gioco, per il piacere di farlo e di stare assieme, indipendentemente dal fatto di essere su una montagna famosa o su uno sperduto torrione.
 
Grazie a loro e con loro ho conosciuto angoli nascosti della Valle Brembana ed aperto nuove linee di salita. Le nostre montagne offrono ancora molte opportunità per chi vuole divertirsi e faticare, creando nuove via d’arrampicata. Ritengo che questo sia un modo corretto e discreto per valorizzare  le pareti di casa nostra.
Ora vi presento due di questi luoghi, entrambi caratterizzati da una bella roccia calcarea, le solari pareti di Valtorta e l’ombroso torrione del Menna.
 
 
Avvicinamento: dall’autostrada A4 Milano-Venezia uscire a Dalmine e seguire le indicazioni per la SS 470 della val Brembana, che da Bergamo porta  fino a Piazza Brembana (38.5 km), quindi proseguire fino ad Olmo e deviare poi per Valtorta. poco prima di raggiungere il paese di Valtorta svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il villaggio olimpico. Parcheggiare l’auto al villaggio olimpico, evidente spiazzo con alcune case recenti, in corrispondenza dell’inizio di una sterrata che sale a sinistra (strada agrosilvopastorale con divieto di accesso).
 
Imboccare la strada a piedi e seguirla per 20 minuti fino ad incrociare un sentiero sulla destra con indicazioni per il rifugio Cazzaniga, imboccare questo sentiero che con un ora circa di cammino porta vicino alla base delle pareti. Arrivati vicino alle pareti in corrispondenza di un evidente cartello di legno con scritto rifugio Cazzaniga, abbandonare il sentiero e seguire la traccia poco evidente che taglia a destra verso le pareti.
 
Sono visibili sul lato sinistro della struttura 2 vie aperte da ignoti chiodate molto vicine, le altre due vie qui descritte sono: la prima immediatamente a destra sotto la verticale della fessura strapiombante che taglia la parte superiore della placca, la seconda è situata sul pilastro appena a destra del grande diedro formato dall’incontro delle due pareti. Entrambe le vie sono esposte a SE. Un ora e mezza dall’auto.
 
Valtorta
 
1 – Zeccofobia (Scanzi M.-Parimbelli Y.)
Difficoltà: S3+/II, 7aobbl:
L1 50m 7a; L2 35m nl (8a?); L3 30m 6c
Sviluppo: 115 m, 3L
Materiale: due mezze corde da 60m, serie di friend Camalot fino al blu, 8 rinvii e cordini a scelta
Discesa: in doppia dalla via
 
2 – Tiraboschi/Parimbelli Rut (Tiraboschi M.-Parimbelli Y.)
Difficoltà: R3/II, VI+ obbl:
L1 25m V+; L2 35m VI+; L3 15m V- (sosta su mugo); L4 25m IV
Sviluppo: 100 m, 4L
Materiale: due mezze corde da 60m, serie di friend Camalot fino al blu, 8 rinvii e cordini a scelta
Discesa: in doppia dalla via, soste attrezzate a chiodi
 
           
 
MONTE MENNA – TORRE INNOMINATA
Avvicinamento:Raggiungere il paese di Roncobello e parcheggiare alla frazione Castello, dove parte il sentiero che porta alla vetta del Menna. Seguire questo sentiero fino a raggiungere una baita in legno molto bella e suggestiva, continuare lungo il sentiero ancora per circa 5 minuti. Poi salire dritti nel bosco ed obliquare leggermente a destra fino ad incontrare un evidente ghiaione. Risalire il ghiaione che porta nel suggestivo anfiteatro di pareti dove è visibile l’evidente torre. La via attacca sulla destra della torre (versante ovest). Un ora e mezza dall’auto.
 
Via dell’erba che puzza (Tiraboschi M.-Parimbelli Y.)
Difficoltà: R3/II, 7b obbl:
L1 30m 6b; L2 30m 5c; L3 35m 7b; L4 40m 6b; L5 45m 5c
Sviluppo: 180 m, 5L
Materiale: due mezze corde da 50m, serie di friend Camalot fino al blu raddoppiando fino al giallo, 8 rinvii e cordini a scelta, martello e chiodi a discrezione.
Note: Tutti i chiodi usati nell’apertura sono stati lasciati e sono stati messi senza l’uso di cliff e senza appendersi ad alcuna protezione. La via è stata aperta in giornata ed in arrampicata libera a vista. Ultimo tiro con roccia a cui è bene prestare attenzione per il resto qualità da buona ad ottima.
Discesa: in doppia dalla via soste a chiodi collegate
 
 
 
Spigolo nord (Scanzi M.-Migliorini L.-Tiraboschi M.-Castelli L.)
Difficoltà: R3/II, VI+ obbl:
L1 40m 5; L2 45m 6+; L3 50m 5+; L4 45m 4+
Sviluppo: 180 m, 4L
Materiale: due mezze corde da 60m, serie di friend Camalot fino al blu, 8 rinvii e cordini a scelta, martello e chiodi.
Note: Usati e lasciati due chiodi di progressione.
Discesa: in doppia dalla via soste a chiodi collegate
 
Fonte e foto: Yuri Parimbelli
 
Intervista a Yuri Parimbelli

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