
24 Ago Il blocco dello scandalo
La campionessa coreana muove pesanti accuse riguardo ad un blocco delle Olimpiadi.
Ormai da anni, i tracciatori giocano con le forme dei volumi e delle prese per andare a creare curiose figure sulla parete, che rendano il blocco bello da scalare e bello da vedere. L’armonia delle forme è da sempre un punto cruciale di ogni forma d’arte e, come molti pensano, la tracciatura si pone proprio come anello di congiunzione tra arte e gesto atletico. Solitamente le polemiche sui blocchi si limitano alla durezza, qualche volta sfociano sul tema sicurezza, come quando un volume sporge troppo e può risultare pericoloso per una caduta. Nella gara più discussa dai tempi della prima edizione di Sportroccia a Bardonecchia, le polemiche su Tokyo non hanno fine. Si è iniziato partendo dalla formula, passando poi alla speed (che ancora viene mal digerita dai più fedeli alla vecchia linea) e arrivando ora a tematiche importanti come guerra e razzismo. Andiamo ad analizzare i fatti, portati a galla dalla pluricampionessa Jain Kim. Durante la gara di Tokyo, il team di tracciatori ha creato un gigantesco sole, che il commentatore ha detto “ispirato al sol levante”. Da lì in poi Jain Kim, molto sensibile all’argomento, non l’ha più visto di buon occhio… Ecco cosa scrive sul suo Instagram:
“Non ho niente contro gli atleti e gli scalatori giapponesi, MA voglio parlare del boulder 3 nella finale maschile di arrampicata sportiva alle Olimpiadi di quest’anno. Lascio a voi che avete visto questo video il pensare da dove vengono i tracciatori e se hanno voluto richiamare una bandiera del Sol Levante mentre tracciavano il percorso. C’erano un certo numero di persone dello staff ufficiale, tuttavia nessuno ha sollevato alcun problema riguardo al boulder 3. Anche un commentatore della “OFFICIAL Olympic broadcast” si è riferito direttamente a quel design problematico come “sole nascente giapponese” e “l’immagine raffigura il sole nascente”. UFFICIALMENTE. E il vero problema è nato. Potrebbe non essere l’opinione personale del commentatore poiché il commentatore inizia a trasmettere dopo aver ricevuto sufficienti informazioni sul percorso dallo staff ufficiale. Una bandiera del sole nascente è la bandiera militare usata dal Giappone durante la seconda guerra mondiale, che simboleggia il militarismo giapponese. Per i paesi vittime, la bandiera del Sol Levante non è diversa dalla svastica, il simbolo del nazismo tedesco, inopportuno per i paesi vittima. Pertanto, la bandiera del Sol Levante è sempre un problema estremamente serio tra le vittime e il Giappone, inclusa la Corea del Sud. Se avessero poca comprensione di questa storia e della diplomazia, non penserebbero che l’aspetto della bandiera del Sol Levante ha un messaggio positivo. L’articolo 50 della carta del CIO afferma: “Nessun tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale è consentita in nessun sito, luogo o altra area olimpica”. Il CIO doveva applicare il regolamente alla Rising Flag, perchè disapprova la propaganda politica, religiosa e razziale. Se vogliono mantenere lo spirito olimpico, non si dovrebbero mai usare quel simbolo e parlarne tranquillamente durante il commento della gara. Le persone interessante di ciò dovrebbero scusarsi per questa questione.”
Dopo il suo interpellare e fare rumore sulla vicenda, pare che la cosa sia nata dall’opinione personale del commentatore e non dal team di routesetter, che hanno voluto creare un blocco privo di richiami a bandiere, tant’è che dalle voci italiane di climbing radio il boulder è stato chiamato “il fiore”. Oltre il danno, vista la durezza del passaggio, anche la beffa. Sicuramente questo blocco sarà difficile da digerire per molti, atleti, tracciatori e appassionati in genere.
Fonte pagina IG Jain Kim
AP