Online il documentario CARIE! - Up-Climbing

Online il documentario CARIE!

Cave e arrampicata: una visione suggestiva

 

Le cave: ferite nella terra, nella montagna, in quella roccia che spesso cerchiamo di difendere perché costituisce il nostro elemento….

Da sempre però anche storici laboratori del gesto arrampicatorio! Già molti anni fa, in diverse aree d’Italia, vecchie cave abbandonate si sono trasformate in falesia apprezzate e su cui tanti arrampicatori hanno trovato pane per i loro denti, in uno scenario distopico ma anche particolarmente suggestivo!

Lo scorso anno, purtroppo solo in streaming a causa del Covid, è uscito CARIE: un documentario ideato da Marzio Nardi, Achille Mauri e Federico Ravassard che è proprio dedicato alle cave, in particolare quelle di marmo di Carrara delle Alpi Apuane. Un film bellissimo, in cui l’ambiente un po’ alieno di questi bianchissimi banchi di roccia scavati dall’uomo diventano il terreno di gioco dei climber.  E non solo: CARIE è anche un modo di ampliare le prospettive, di osservare queste ambienti dagli occhi di chi ci lavora da sempre, di chi utilizza questa roccia per trasformarla in arte, e quindi di chi, seppur in un modo diverso dal nostro, ha saputo rendere la roccia la propria vita.

Per chi non ha potuto vedere CARIE, ecco però ora una seconda chance dato che Il documentario è online e visibile su Itaca on Demandhttps://www.itacaondemand.it/film/carie/

Una seconda occasione assolutamente da non perdere!

Di seguito, riportiamo le parole di Marzio, a presentazione di questo interessante docu-film.

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Chi mi conosce sicuramente me ne ha sentito parlare. L’anno scorso, io e i miei 2 soci (Achille, Federico) abbiamo pubblicato decine di post, speso mille parole sull’esperienza relativa ad un documentario che, in fin dei conti, pochi hanno potuto vedere. La situazione pandemica ha infatti boicottato la serie di serate programmate. Al momento CARIE è stato disponibile in streaming per 2 ore solo sui siti degli sponsor che l’hanno appoggiato (Ferrino e Scarpa) per poi ritornare ad essere un fantasma e sollevare un conseguente rumore di fondo.

Personalmente è stata un’esperienza sufficientemente intensa che non ha bisogno di altro rumore. Parlarne sarebbe ripetere le stesse parole che ho già mescolato più volte ricadendo nella ripetitività e rischiando il patetismo. Due condizioni decisamente opposte a ciò che è stata la realizzazione di CARIE.

Chi ne ha saputo incuriosirsi quando era il momento, ora ha la possibilità di vedere ciò che siamo stati in grado di trasmettere. Quando faccio delle cose, mi preme divulgarle perché penso che una bella esperienza personale possa essere anche un’esperienza collettiva e mi auguro possa essere d’ispirazione per tante altre. Se non viene capita, me ne rammarico (spesso anche troppo) ma alla fine poco importa se son riuscito a dire ciò che desideravo. Con CARIE sono certo che io, Federico e Achille siamo riusciti in questo intento, liberi da ogni condizionamento o forzatura a cui un “video d’arrampicata” è spesso soggetto.

Marzio nardi

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