
03 Mar Grivel: North Machine
Leggera e polivalente, la nuova versione della piccozza Grivel North Machine è pensata pensata per accontentare gli alpinisti più ambiziosi.
In questo strano inverno, che dell’inverno ha ben poco, siamo riusciti a metterla alla prova le North Machine di Grivel in molte situazioni differenti, dal ghiaccio puro al total dry, e l’abbiamo portata anche in cima al Monte Bianco per una via tecnica di media difficoltà.
Impugnando una North Machine per la prima volta la sensazione è subito quella di un attrezzo solido, ben fatto e ben rifinito; la geometria appare a prima vista molto “dritta”, ma come vedremo la versatilità di questo attrezzo consente un utilizzo che va ben oltre la salita di pendii gelati.
Il peso è di circa 560g per la versione con paletta e 580g montando il martello. Entrambi questi accessori offrono un’ottima funzionalità nonostante il peso molto ridotto; in particolare il martello offre un’efficacia nella battuta sorprendente. Sulla testa della piccozza è presente un foro ad anello molto evidente che si rivela molto utile, date le dimensioni, facilitando le operazioni di aggancio/sgancio da portamateriali e moschettoni.
Sono sufficienti pochi piazzamenti per apprezzare la facilità con cui le becche penetrano nel ghiaccio grazie a un ottimo bilanciamento, che ne facilita l’utilizzo anche sul ghiaccio molto duro che si trova spesso in alta quota.
La gomma dell’impugnatura offre un ottimo grip ed è sufficientemente estesa da consentire l’accoppiamento delle mani su un attrezzo, cosa molto utile per i cambi mano. Nonostante l’apparenza “dritta” l’impugnatura risulta comoda ed efficace anche su terreni verticali e sostenuti.
Nell’utilizzo su misto le becche danno un’ottima sensazione di solidità. Come per il ghiaccio, la geometria non è certo ideale per gradi estremi, ma resta più che sufficiente per affrontare gran parte delle vie tecniche sulle Alpi.
Il puntale inferiore è stato preso in prestito dai bastoncini da sci. Offre una presa discreta su ghiaccio, dove sarebbe preferibile una punta forgiata, mentre è molto buona invece su neve dura, facilitando la progressione su terreno facile con la picca in appoggio. La semplicità e linearità di costruzione invece facilitano la penetrazione del manico in caso di utilizzo come picca classica su nevaio.
L’unico difetto che abbiamo riscontrato sta nelle punte sulla parte superiore della becca: essendo un attrezzo disegnato per affrontare grandi vie in ambiente alpino, è probabile che lo si utilizzi anche per lunghi tratti in appoggio (per esempio su lunghi nevai con pendenza moderata) impugnandolo dalla testa, e in quel caso con guanti sottili le punte in prossimità dell’impugnatura diventano piuttosto fastidiose.
Avendo utilizzato negli anni molte piccozze tecniche polivalenti, possiamo dire che il vero punto di forza delle North Machine sta nella loro semplicità: hanno tutto quello che serve per affrontare le diverse situazioni che si possono incontrare in alta montagna, ma nulla di più. Grazie a questo offrono una solidità e polivalenza uniche.
In conclusione, possiamo dire che le Grivel North Machine sono degli attrezzi estremamente polivalenti e ben costruiti, adatti tanto a chi necessita un attrezzo unico per praticare diverse discipline (ghiaccio, misto, dry) a livelli moderati, tanto ad un alpinista di alto livello che ne trarrà il massimo utilizzandole per vie tecniche su grandi pareti. Non sono invece indicate per gradi estremi, sia su ghiaccio che su roccia, dove attrezzi più specialistici faranno la differenza nel raggiungimento della performance.
Dati tecnici
- Certificazione: CE EN 13089, type 2, UIAA 152
- Peso: 515 g
- Dimensioni: 47 cm
Paolo Sartori