
27 Lug Centro Alpinistico Cristina Castagna
Il Centro Alpinistico “Cristina Castagna” è in costruzione nel villaggio pakistano di Gothulti, detto “gemma dell’Hindukush”.
Gothulti è un luogo incantevole situato nel nord del Pakistan, alle porte di un’imponente catena montuosa. Il Centro Alpinistico comprenderà numerosi spazi utili alla comunità di Gothulti: un dispensario farmaceutico a servizio del comprensorio, secondo lo spirito e l’impegno professionale di Cristina Castagna; una sala comunitaria per iniziative conviviali; bagni, docce e altri servizi pubblici (es. una lavanderia, una piccola biblioteca); un’area dedicata all’accoglienza di escursionisti, alpinisti, viaggiatori. Un piccolo rifugio per favorire lo sviluppo turistico dell’area.
Scambiamo due parole con Tarcisio Bellò, uno dei promotori del progetto, per conoscere meglio questa iniziativa.
Tarcisio racconta:
Con Cristina si era creata una solida amicizia durante la nostra scalata all’Everest nel 2003. Lei era arrivata a 7700 metri. In seguito proseguì con l’attività d’alta quota, nella quale era particolarmente dotata. Ha scalato il Shisha Pangma, il Dhaulagiri, il Makalu e il Broad Peak, che purtroppo le è stato fatale. Essendo della nostra area [Vicenza e dintorni] era molto conosciuta e apprezzata per il suo eccezionale profilo umano.
Com’è nata l’idea del Centro Alpinistico Cristina Castagna?
L’idea del Community Climbing Center Cristina Castagna è nata nel luglio 2009, durante la Spedizione CAI Marostica-Montecchio Maggiore. Mentre noi stavamo costruendo un acquedotto in un villaggio ai piedi della catena dell’Hindukush, nel nord del Pakistan, Cristina Castagna è precipitata durante la discesa dal Broad Peak. Così, inaugurato l’acquedotto, abbiamo promesso di realizzare anche una struttura dedicata a lei.
A che punto sono i lavori?
L’avanzamento dei lavori dipende dalle risorse. Abbiamo fatto dei passi importanti unendo gli sforzi con la Ong Alisei di Milano, le guide MMove di Arco, la SAT di Rovereto e altre realtà associative volontaristiche. Speriamo di raccogliere presto i frutti di tanto impegno e poter completare presto il lavoro (due anni). In seguito dedicheremo del tempo a far decollare la Scuola nazionale di alpinismo pakistana, nella speranza che in futuro possa svilupparsi la formazione di guide alpine, che in Pakistan non esiste. La promozione dell’alpinismo e della sicurezza in montagna sarebbe fortemente favorita dalla presenza di guide alpine locali, qualificate, che operano sulle montagne “di casa”: Karakorum, Himalaya, Hindukush. Quest’area offre infinite possibilità turistiche e alpinistiche che possono attrarre gli appassionati da tutto il mondo. Trekking meravigliosi, alpinismo, esplorazione di cime ancora inviolate…
Per informazioni e donazioni vedere il sito www.montagneesolidarieta.it