Dulcis in fundo, 250 m, M5+, 70° - Up-Climbing

Dulcis in fundo, 250 m, M5+, 70°

Matthias Stefani, Matteo Rini e Fabio Catelan hanno aperto “Dulcis in fundo”, un’interessante via su terreno misto alla Seconda Torre delle Giare Bianche (Piccole Dolomiti).

La Seconda Torre delle Giare Bianche, già nota per la piacevole via di roccia “Mission” (F. Spanevello, F. Busato, 1996), si arricchisce ora di un breve ma elegante itinerario alpinistico invernale che, seguendo un estetico solco, conduce direttamente in vetta. Il tratto chiave della via coincide con l’imbuto iniziale, ma anche l’ultima lunghezza può dare del filo da torcere a causa di un caratteristico, strettissimo camino, dove si è costretti a fare il “passo del verme”

 

Piccole Dolomiti, Sengio Alto Prealpi Venete (Veneto)
Seconda Torre delle Giare Bianche, 1700 m ca., parete ENE
Dulcis in fundo
Matthias Stefani, Matteo Rini, Fabio Catelan, 30 gennaio 2021
250 m, M5+, 70°

 

Materiale. Classico da ghiaccio e misto, una serie di friends (fino al n. 2 BD), 2 viti da ghiaccio corte, qualche chiodo.

Accesso.

  1. Da Schio salire al Passo Pian delle Fugazze e lasciare l’auto nei pressi di Malga Cornetto. Seguire la Strada del Re (indicazioni per il ponte AVIS). Dopo circa un km prendere il sentiero dell’Emmele (n. 175) e, più avanti, deviare sul sentiero Bruno Peruffo (n. 175A). Sulla verticale delle Torri delle Giare Bianche abbandonare il sentiero e portarsi alla base dell’evidente vajo che si trova all’estremo margine destro della Seconda Torre (40-50’).
  2. Da Recoaro seguire la strada per il Passo di Campogrosso e parcheggiare nei pressi del rifugio La Guardia (in caso di abbondanti nevicate la strada per Campogrosso viene chiusa al traffico in questo punto). Proseguire fino a Campogrosso e prendere la Strada del Re (indicazioni per il ponte AVIS); oltrepassare la parete est del Baffelan e poco dopo deviare sul sentiero Bruno Peruffo (n. 175A). Continuare come descritto per la prima opzione (1h20’ ca.)

Relazione.

L1: seguire il vajo su pendenza crescente fino alla base di una strozzatura evidente sulla sinistra, presso la quale si trova la sosta su 2 chiodi. 40°,50°,60° con un facile risalto roccioso, 100 m;
L2: superare l’imbuto strapiombante che dà accesso a una bella e stretta goulotte, risalirla fino a raggiungere la sosta (2 chiodi con cordone) attrezzata sulla parete di sinistra. M5+, 60°, 5 chiodi, 55 m;
L3: proseguire lungo il solco, superando una piccola grotta, fino alla base di uno strettissimo camino sulla sinistra. Sostare su masso incastrato con cordone. M3, 50°, 60°, 1 chiodo, 55 m;
L4: scalare il breve ma ostico camino (togliere lo zaino!) e proseguire su terreno ripido verso destra, uscendo presso la guglia sommitale della Seconda Torre. Sosta su mugo scoperto con cordone. M4+, 60°, 70°, 1 sasso incastrato, 1 chiodo, 40 m.
 

Discesa. Una calata da 15 m sul versante ovest (mugo con cordone e maglia rapida) deposita su di un pendio nevoso. Seguirlo in discesa verso sinistra (faccia a valle) entrando nel Vajo dei Formigari e tornando infine sul sentiero Bruno Peruffo.

 

Informazioni e immagini fornite da Matthias Stefani.

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