Gasherbrum, aggiornamenti - Up-Climbing

Gasherbrum, aggiornamenti

La spedizione della Sezione Militare di Alta Montagna, impegnata sul Gasherbrum, fornisce un nuovo aggiornamento sulle difficili condizioni attuali.

Dopo la breve finestra di domenica 1 e lunedì 2 luglio, il maltempo ha ripreso a imperversare sulla regione, costringendo gli alpinisti saliti al C1 (vedere anche il nostro articolo precedente qui) a tornare al campo base. I cinque membri della SMAM hanno passato una dura notte al C1 e, al mattino del 3 luglio, sono scesi anch’essi al campo base per prevenire la perturbazione prevista fino a venerdì. Da venerdì in poi ci sono però nuove speranze per le numerose cordate in attesa: a partire da venerdì sera è prevista una nuova e più duratura finestra di bel tempo, che potrebbe offrire finalmente l’occasione di raggiungere quote più elevate.

È interessante citare le osservazioni degli alpinisti della Sezione Militare di Alta Montagna relative ai cambiamenti dei ghiacciai e alle singolari condizioni climatiche del momento:

Insieme al geologo e alpinista Daniele Bernasconi, gli alpini hanno potuto, già dalle prime uscite, testimoniare di persona una trasformazione importante del grande Ghiacciaio degli Abruzzi e delle seraccate che dividono la spedizione dalla Cresta Bonatti Mauri. Grandi labirinti, ghiacci trasformati e tormentati e l’esperienza di chi questi luoghi remoti li vive da tempo come il responsabile del campo, “Wahab”, che parlando a lungo con il gruppo racconta di come sia inspiegabile una situazione climatica così particolare per la stagione sulla catena montuosa del Karakorum. L’inverno passato, racconta la guida pakistana, è stato molto secco, poca neve è caduta in quota mentre ora la situazione è completamente ribaltata. La bassa pressione non trova una via d’uscita da questi imponenti massicci che oltrepassano tutti i 6000 m di altitudine ed è ormai da quasi due settimane che questo tempo molto perturbato non dà tregua, facendo cadere quotidianamente neve al suolo al Campo Base sino a superare i 50 centimetri.

Fonte: www.sportmilitarealpino.eu e pagina Facebook SMAM – Sezione Militare di Alta Montagna

Condividi: