
08 Apr L’Ade del drytooling
Durante la stagione invernale 2020-2021 Filip Babicz si è dedicato all’esplorazione sistematica della Gran Borna, un’immensa cavità che l’atleta del Centro Sportivo Esercito ha trasformato in un vero e proprio Ade del drytooling.
Malgrado i nomi “infernali” delle vie e dei settori, la grotta della Gran Borna (La Thuile, Valle d’Aosta) è un vero e proprio paradiso per il drytooling… sotterraneo.
Fino all’autunno scorso nella grotta esisteva soltanto una via, Ade Integrale, lunga 70 metri, liberata da Filip nel novembre 2019. Con la proposta del grado D15+ DTS si tratta probabilmente della via di drytooling più difficile al mondo tra quelle che si svolgono esclusivamente su prese naturali.
«Attualmente ci sono 11 vie liberate nella grotta, tra le linee indipendenti e tutte le loro varianti. La parte più bassa della grotta è denominata Il Tartaro. È la zona delle prime armi, di riscaldamento, è lì dove le abilità dei climbers vengono testate dai “giudici dell’Ade” (Rhadamantos, Aiakos, Minos) sui tiri da D9+ a D12+. Il grado del più difficile di essi, Minos Integrale (D12+ DTS, 32 metri), forse non rispecchia pienamente l’impegno tecnico e mentale necessario per scalarlo. È il tiro più aleatorio della grotta. La sequenza chiave consiste in un traverso sotto un tetto lungo una fessura molto larga, completamente liscia. Sei agganci di fila molto scivolosi con gli appoggi sempre più scarsi fanno diventare i capelli bianchi! Poi al di fuori del Tartaro le cose si fanno davvero serie. Tutte le vie sono più dure, il grado più basso è D13+ fino al D15+ DTS» racconta Filip.
Dopo aver liberato Ade Integrale il 26 novembre 2019, all’inizio di dicembre 2020 Filip ha ripreso l’esplorazione della grotta.
Da sottolineare è il fatto che nella grotta tutte le vie si svolgono esclusivamente su prese naturali, un caso unico al mondo per quanto riguarda il dry estremo. Filip infatti dà una grande importanza a questo aspetto dell’etica di apertura. Nell’esplorazione della grotta, iniziata nel 2016, la tracciatura di ogni linea consisteva prima in accurata osservazione della volta e poi nella successiva ricerca dei appigli e dei appoggi che avrebbero permesso l’arrampicata con l’utilizzo delle piccozze e dei ramponi.
Elenco di vie nella Gran Borna:
- Macaria D9+, 13 m (linea sinistra nel Tartaro)
- Aiakos D11+, 27 m (partenza con Macaria, poi un lungo traverso a destra fino la sosta di Minos)
- Rhadamantos D11, 29 m (linea destra nel Tartaro, inizialmente in comune con Minos, al bivio a sinistra, all’incrocio con Aiakos dritto fino la sosta sotto un grande tetto)
- Minos D10+, 21 m (linea destra nel Tartaro, inizialmente in comune con Rhadamantos, al bivio a destra)
- Minos Integrale D12+, 32 m (dopo la sosta di Minos, dritto verso un grande tetto e infine traverso a sinistra lungo una larga fessura fino la sosta di Rhadamantos)
- Hekate D13+, 21 m (partenza lungo un evidente fessura in fondo della grotta, in parete sinistra, top su masso finale)
- Kora D14, 41 m (partenza con Minos, top su masso finale)
- Persephone D14+, 50 m (partenza con Macaria, top su masso finale)
- Ade D14, 40 m (partenza con Macaria, top su boulder in mezzo alla grotta che costituisce l’inizio di Erebo)
- Erebo D14, 30 m (partenza su boulder che costituisce top di Ade, top su masso finale)
- Ade Integrale D15+, 70 m (Ade + Erebo, top su masso finale)
Informazioni: Filip Babicz
Fotografie: Stefano Jeantet