08 Apr Monte Bianco – fratture sull’Arête des Bosses
Xavier Cailhol, Jacques Mourey e Ludovic Ravanel hanno realizzato uno studio delle condizioni dell’Arête des Bosses, parte finale delle vie normali italiana e francese al Monte Bianco.
Recentemente una serie di grosse fratture si sono aperte lungo la cresta nevosa, subito a monte della Petite Bosse (la seconda salendo). Le fratture, o grossi crepacci, erano già consistenti alla fine dell’estate 2021, tanto che la traccia di salita passava proprio sul fondo “tappato” o riempito di neve di una di queste, tra due suggestivi muri di ghiaccio. Suggestivi ma non del tutto innocui: l’evoluzione di queste fratture infatti potrebbe rendere molto delicato il passaggio in cresta.
Secondo lo studio di Cailhol, Mourey e Ravanel l’apertura di queste fratture potrebbe risalire all’inverno 2020/2021. «Dopo esserci confrontati con alcune guide locali, non abbiamo riscontrato l’apertura di simili crepacci durante gli ultimi decenni», affermano gli autori dello studio.
«Discutendo con alpinisti non professionisti e membri del PGHM, siamo stati informati di condizioni difficili per l’ascensione dell’Arête des Bosses. Ci siamo recati sul posto per individuare con precisione la zona interessata dalle fratture e il loro impatto sulla pratica dell’alpinismo. Durante le misurazioni topografiche realizzate alla fine di marzo 2022, abbiamo constatato numerosi nuovi pericoli oggettivi. Abbiamo rotto tre ponti di neve attraversandoli senza cadere nei crepacci. In più, per risalire in cresta a monte della zona fratturata occorre superare un pedio a circa 50° in ghiaccio vivo. Nelle condizioni attuali questo settore rende l’ascensione del Monte Bianco più difficile tecnicamente e richiede grande prudenza durante l’attraversamento dei ponti di neve».
L’area fratturata è stata misurata approfonditamente e ne è stato realizzato un modello 3D per studiarne la possibile evoluzione.
Malgrado la complessità della situazione rilevata in marzo, occorre ricordare che questo tipo di fratture possono essere saldate molto rapidamente dalla neve sotto l’azione del vento. Certamente, se questo non avverrà, il passaggio sulla cresta potrebbe essere molto complicato durante l’estate. È troppo presto per fare previsioni e si può sperare che l’attuale perturbazione tempestosa che imperversa sul Monte Bianco possa migliorare le condizioni.
La possibile causa delle fratture oggetto di studio è ovviamente il riscaldamento del clima.
«Il Glacier des Bossons è un ghiacciaio di versante nel quale la parte inferiore è a 0°. La presenza di acqua allo stato liquido fa scivolare la massa glaciale sulla roccia. La parte superiore del ghiacciaio invece è “fredda”: il ghiaccio ha una temperatura negativa e resta incollato alla “roccia”. In seguito al riscaldamento del clima il ghiacciaio si scalda e alcune sue parti possono iniziare a scivolare, accelerando la velocità della massa. Di conseguenza possono apparire nuovi settori (molto) crepacciati».
MR da La Chamoniarde.