
14 Apr La piccozza nella roccia, 490 m, VI+
All’inizio di marzo Franco Nicolini e Davide Galizzi hanno aperto “La piccozza nella roccia”, una nuova via su roccia sulle Dolomiti di Brenta.
“La piccozza nella roccia” raggiunge con undici tiri la Cima Principale degli Sfulmini lungo lo spigolo di un evidente pilastro nero e giallo. Si tratta di una linea logica, di tipo classico, che “segue il facile nel difficile”. La via incrocia il sentiero attrezzato delle Bocchette Centrali forse nel suo tratto più suggestivo.
Nei vari gruppi dolomitici ci sono degli angoli che sono speciali, spettacolari. Nel Gruppo di Brenta sicuramente la Busa dei Sfulmini è uno di questi.Le cime della Brenta Alta, Campanile Basso, Campanile Alto, le quattro punte degli Sfulmini e la Torre di Brenta fanno da cornice a una visione mozzafiato.In questi luoghi si sono vissute incredibili pagine di storia delle scalate sulle Dolomiti.Con Davide si voleva lasciare anche la nostra firma su queste aguzze creste e già da tempo avevo individuato questo logico pilastro sulla Cima Principale degli Sfulmini.Da soli, avvolti da un manto bianco e candido che imponeva il magico silenzio, abbiamo viaggiato su questo pilastro usando solo mezzi tradizionali (chiodi e friends).Abbiamo incontrato tiri di corda di difficoltà modesta ma anche altri impegnativi godendo nella salita della pace e del sole che scaldava l’ottima roccia nera e gialla tipica del Brenta.Il dipinto sulla tela è risultato quasi perfetto solo dopo aver pensato al nome della salita: “La piccozza nella roccia”. Abbiamo infatti trovato su una cengia una piccozza probabilmente caduta dal soprastante Sentiero delle Bocchette Centrali quindi l’abbiamo lasciata conficcata in una sosta dentro una fessura.Per ultimo la dedica, che non poteva che essere ad un grande amico, il mitico Giuliano Stenghel. Una persona speciale in un luogo speciale.
Franco Nicolini
Materiale. Classico da roccia. Tutte le soste sono attrezzate con chiodi e corde di collegamento. Lungo i tiri sono stati usati solo chiodi e protezioni veloci (serie di friends). Sono state attrezzate varie clessidre.
Accesso. Dal Rifugio alla Tosa-T. Pedrotti seguire il sentiero Orsi. In poco più di mezzora si raggiunge la Busa degli Sfulmini. Risalire quindi il ghiaione sottostante il pilastro lungo il quale corre la via. In alto si nota la prima sosta segnata da una corda rossa.
Relazione. I primi 8 tiri (vedere foto) raggiungono il sentiero attrezzato delle Bocchette Centrali. Con gli ultimi tre si sale in punta.
L1: V, tiro delicato su roccia giallo/nera, 50 m;
L2: I, trasferimento su cengia, 50 m;
L3: IV+, bel tiro su ottima roccia, 50 m;
L4: III, camino, 50 m;
L5: II, tiro di trasferimento su saltini e cengia, 50 m;
L6: IV+, camino, 50 m;
L7: VI+, tiro impegnativo con superamento di strapiombo, 50 m;
L8: V, tiro che raggiunge la via delle Bocchette Centrali, 50 m;
L9: IV, sosta sulla via delle Bocchette Centrali e tiro su spigolo, 50 m;
L10: IV, risalti delicati, 50 m;
L11: III, 50 m.
Discesa. Dalla punta fare tre doppie lungo le soste di salita fino al Sentiero delle Bocchette Centrali. Lungo questo tornare al Rifugio Tosa Pedrotti. Gli apritori in condizioni invernali si sono calati lungo tutta la via.
Informazioni e immagini fornite da Franco Nicolini.