08 Apr Silvio Reffo: Pura Immaginazione
Silvio Reffo è il protagonista di un nuovo video realizzato da Matteo Pavana che mostra le due facce della sua vita, quella come scalatore e anche quello di “uomo normale” con un “normale lavoro”. Troppo sspesso infatti gli scalatori vengono idealizzati come gente impegnata sempre e solo ad arrampicare ma il più delle volte non è così. Ecco quindi che abbiamo chiesto proprio a loro due di spiegare qualcosa in più su Pura Immaginazione prima di gustarci il video.
Matteo: “Il progetto è nato per caso, come del resto alcune delle migliori avventure. Quando Silvio mi fa una proposta difficilmente mi tiro indietro e quando mi ha parlato di Red River Gorge è stato un “sì” spontaneo. L’aiuto e la fiducia che mi sono stati dati da La Sportiva e Climbing Technology mi hanno permesso di dare vita a un progetto che solo con lo sforzo economico personale non sarei riuscito a portare a termine. Il mio intento era quello di riuscire a raccontare Silvio Reffo, l’esempio che lui è per me come scalatore e sognatore. Abbiamo un carattere simile e nutro molto rispetto nei suoi confronti. Penso che il suo approccio alla vita quotidiana sia stata e sia tuttora una fonte d’ispirazione per quello che cerco di essere adesso e quello che vorrei diventare in un prossimo futuro. Negli Stati Uniti ho filmato il più possibile, cercando di godermi anche io in prima persona qualche bella arrampicata. In quel momento non avevo ancora un’idea precisa di come sviluppare il progetto. La salita di Pure Imagination ha innescato l’idea di sviluppare il video ritratto secondo una metafora: lo sviluppo dell’eterna antitesi di immaginazione e realtà. Il passaggio che lega l’una e l’altra è sottile e offuscato. Il fatto che Silvio sia riuscito, con tanti sacrifici, a realizzare i suoi sogni (per adesso) sono per me la prova che lui non sia solo sognatore. Il sogno di per se è immaginazione ma una persona concreta riesce a trasporlo in realtà quotidiana. Ammiro molto le persone che con sacrificio seguono i propri talenti e le proprie passioni.”
Silvio: “Il lavoro e la scalata sono due facce della stessa filosofia di vita: la passione per quello che si fa. Penso che sia questo il vero motore del successo nella scalata e nel proprio lavoro, ciò che ci spinge ogni giorno ad andare in fondo alle questioni e ricercare sempre qualcosa. Ovviamente la scelta di diventare fisioterapista e’ arrivata dopo aver scoperto la scalata, ma il travolgimento che ho avuto e’ stato il medesimo. Nonostante la vita lavorativa possa portare via molto del mio tempo ed energie fisiche e mentali non riesco ad immaginarmi senza. Viceversa non riesco a vedermi esclusivamente focalizzato nel lavoro abbandonando la scalata. Quando ci sono periodi che dedico esclusivamente alla scalata, vedi viaggi ecc, l’essere fisioterapista mi manca. Non manca giorno infatti che non mi collego a qualche rivista scientifica a leggermi le ultime novità o articoli scientifici anche se sono immerso al 100% nel mondo verticale.
Per conciliare il tutto (lavoro, allenamenti, giornate in falesia, ecc) devo organizzare bene i tempi e scandire i momenti della giornata…ovvio che non e’ assolutamente facile mantenere la forma costante, infatti per quanto posso organizzarmi e programmare l’allenamento ci sono settimane che sono realmente stanco e non sto “attccato”. L’avere però il tempo “contato” delle volte mi permettere di essere più motivato nell’allenamento, senza perdite di tempo. La realtà dei fatti e’ che scaliamo una piccola minoranza di tempo della nostra vita quindi orientarsi esclusivamente sulla scalata può indubbiamente darci grandi soddisfazioni. Un giorno però quando un gruppo sportivo o degli sponsor non vorranno più sostenere l’attività, ci si potrebbe ritrovare a occuparsi di un lavoro 8 ore al giorno che non dia soddisfazione e scendere dunque a pesanti compromessi.”